contro- intestazione

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Il crepuscolo

La notte incombe.
Quando dico a mia moglie: "rientro sicuramente per le 19, tanto è inverno, viene buio presto", mento sapendo di mentire; ma lei sta al gioco e ammicca. Non era così semplice quando vivevo con i miei. A mio padre stava proprio sullo stomaco tardare la cena. E si finiva per litigare: "ma perché mi aspettate, cenate! Io mi arrangio dopo". Niente, per lui era un affronto. La sera ci si doveva sedere tutti e tre a quel tavolo. E pensare che da giovane era un eccezionale scapestrato. Adesso che non c'è più, ricordare e scrivere qui queste cose mi mette una profonda nostalgia. E ricordo come ho cominciato a fare tardi e di quando ho smesso di avere paura del bosco di notte. Era il 1994 e volente o nolente certe paure dovevo togliermele. Quell'anno mi toccava il servizio civile. Il ministero mi assegnò ad un servizio ambulanze nel Biellese la cui sede era un capannone in mezzo alla campagna. Quindi di giorno facevo servizio in automedica, di notte facevo il custode alle ambulanze. Esperienza fantastica. Beh, per farla breve, la stanchezza del sano lavoro manuale allontana tutte le paure del buio, della solitudine e dell'uomo nero. Da lì il passo è breve. La spinta decisiva però me la diede questo numero di National Geographic magazine.

Nik Nikols milestone: N'doki 1995

Tecnicamente quando si scattava con la pellicola, c'era un limite molto ristretto. Con 100, 200 o 400 iso al massimo, non c'è molto da scialare. Il 1/250 a 100 iso avendo un tele f/4, e serve un buon cavalletto, compare magicamente, in estate, tra le 17.30 - 18.00. Di lì in poi va solo in peggio. E tutti sanno che gli animali cominciano ad uscire proprio a quell'ora!!. Michael Nichols mi dimostrò che si poteva andare oltre, con un uso oculato del flash. E quel servizio del '95 mi diceva di restare lì nel bosco o sul fiume, fino a tardi, fino al calare delle tenebre. In tutta onestà questo è stato il vero insegnamento che ho tratto dal grandissimo Nichols, perché sono un fottuto pigro e il flash lo lascio sempre a casa. Effettivamente con il flash in slow sinc si possono fare delle cose molto carine. Vabé il mio N'doki è questo scatto del 1996 a Cesto vicino a Briona (NO). Certo va tenuto conto che è piuttosto difficoltoso imbattersi in elefanti bizzosi lungo la via Valsesia.

Nutria che mangiotta. Cesto (NO) - Novembre.
Nikon F801 ob Tamron 400/4 LD -IF + flash Metz CT45 e snoot di cartone,
tripod Manfrotto 055 head Manfrotto 168.
Fuji Sensia 100 esposta a ISO 400 (push 2). EXP 1/2s f/4 + TLL flash - 2stop

Non che la nutria in questione fosse molto a suo agio. Mi ricordo che mi minacciò con un brontolio sordo e basso. Ma non me ne andai per questo. Mi allontanai per il numero imbarazzante di Surmolotti (rattus norvegicus, pantegana, zoccola) che uscivano da ogni dove.
Questa è, o meglio ERA, una tecnica dispendiosa. Oltre ad avere il problema pratico di riuscire a mettere a fuoco nel quasi totale buio, risolto usando una torcia elettrica fissata con il nastro sul teleobiettivo, e ai rattazzi, l'intero rullo deve essere sacrificato per questa occasione. Il sovra-sviluppo poco si addice ad altri generi di ripresa. Inoltre lo scarto è ENORME! E con la pellicola costa(VA).

Scricciolo, Parco Lame Sesia, Peppo Magnano, San Nazzaro Sesia (NO) - Febbraio.
Nikon F4s ob Nikon 600/4 AIS Flash Nikon SB28 Gitzo Studex G5 head Arca SwissB1g.
Fuji Provia 400 EXP: 1/4s f/4 Flash TTL -2stop.

Certo l'effetto è curioso. La luce flash congela il movimento e il trattamento variato, ma anche la sola lunga esposizione in condizioni di luce post tramonto, regalano colori particolarmente suggestivi. Non ho smesso di tirare tardi ed aspettare il tramonto. Unica cosa, per pigrizia, non uso il flash. Poi quando scende il sole i colori si trasformano. Specialmente in inverno, quando il cielo è terso e il gelo secca il naso.

Le ultimissime luci. Parco Lame Sesia, San Nazzaro Sesia (NO) - Dicembre.
Nikon F4s ob Nikon 17-35/2.8 AF-S ED. Manfrotto 055 head Arca Swiss B1. Fuji Sensia 100
La Lama Grande di San Nazzaro, Parco Lame Sesia San Nazzaro Sesia (NO) - Gennaio.
Nikon F4s ob Nikon AF-S 17-35/2.8 ED D. Manfrotto 055 head Arca Swiss B1. Fuji Sensia 100.

Belli gli appostamenti invernali. Senza le foglie a limitare la visuale, ma con poche ore di luce a disposizione. Il freddo è il terribile compagno delle lunghe attese. Morde a cominciare dalle dita. Mi sono sempre chiesto come facciano gli aironi a sopportare questo clima impietoso, stando ritti con le zampe a mollo.

Postazione crepuscolare. Parco Lame Sesia, San Nazzaro Sesia (NO) - Febbraio.
Nikon F4E, ob Nikon 17-35/2.8. Fuji Provia 400.

La luce scarsa richiede tempi di otturazione sempre più lunghi. 1/125, 1/60../30.../4 sempre più lenti, finchè l'occhio non vede più nulla e il mirino della macchina risulta inutilizzabile. E' allora tempo di rientrare. Ma in queste ore di luce fioca e incerta il bosco si anima. Quante volte ho visto sagome correre sul sentiero o sbattere d'ali tra le fronde sopra la testa, senza poter identificare con certezza quale selvatico fosse. Le ultimissime ore fotografabili sono meravigliose.  Per prolungare quei momenti mi sono armato dei cavalletti più robusti che potessi procurarmi. Di qui la scelta del Gitzo Studex G5 per macchine a corpi mobili, privato della colonna centrale, per abbassare il punto di attacco della testa. Poi la testa a sfera Arca Swiss B1g, massiccia e robustissima. Con questo assetto il 1/30 con il Nikon 600/4 AIS era assolutamente utilizzabile. Certo, parliamo di 6-7 kg di stativo! Purtroppo l'Arca Swiss B1g mi è stata rubata dal baule dell'auto. Vorrei tanto sapere se il suo attuale proprietario si rende conto di cosa ha in mano, non è un fermacarte, ma temo invece che finirà a sorreggere qualche compatta di plastica. Che tristezza.

Minilepre, Parco Lame Sesia, Oldenico (VC) - Marzo.
Nikon F4s ob Nikon 600/4 AIS. Gitzo Studex G5 head Arca Swiss B1g. Fuji Provia 400 push 800.

In verità l'inverno, qui dalle mie parti, porta un grande dono. O meglio, toglie dalle scatole qualcosa di insopportabile. Con la calura degli ultimi giorni di primavera le Culex, da larve subacquee, si trasformano in piccoli e voraci insetti volanti. Il tormento delle zanzare è un supplizio che rende veramente pesante la permanenza in riva la fiume o nel bosco, soprattutto nelle ore appena successive al tramonto. E' un'attacco alla disperata. Pappataci e zanzare provano a perforare qualsiasi cosa che sia liscia e abbia l'odore del mammifero. Quanti pappataci ho schiacciato sul dorso gommoso delle F4! Non è bella la luce della sera nel bosco in una serena giornata estiva. No, è di un blu pesto che invade le ombre impasta tutte le sfumature di colore. Almeno questo accadeva con la pellicola.

Martin Pescatore, Parco Lame Sesia, Peppo Magnano, San Nazzaro Sesia (NO) - Giugno.
Nikon F4E ob Nikon 600/4 AIS. Gitzo Studex G5 head Arca Swiss B1g. Fuji Provia 400.

Germano in muta, Parco Lame Sesia, Peppo Magnano, San Nazzaro Sesia (NO) - Giugno.
Nikon F4E ob Nikon 600/4 AIS. Gitzo Studex G5 head Arca Swiss B1g. Fuji Provia 400.


Con il digitale le possibilità sono aumentate. Il tempo si è dilatato, è utile fermarsi ben oltre l'ora di "fine lavori" che la pellicola impone. Ma non solo. Anche in condizioni di luce scarsa il supporto digitale è in grado di registrare maggiori sfumature di colore rispetto al chimico. La luce del crepuscolo infatti non è solo "poca", in assoluto, ma è anche povera in termini di lunghezze d'onda. Alla fin fine la pellicola si comporta male in queste situazioni (il famoso difetto di reciprocità) mentre i foto recettori elettronici CMOS non presentano la medesima limitazione.

Ore 18.50, inaspettati passano i cinghialetti, Parco Lame Sesia, San Nazzaro Sesia (NO) - Giugno.
Nikon D300, ob. Nikon 70-180mm f/4.5-5.6D @ 180, Mano libera. EXP: iso 400 1/20 f/5.6.
Ore 20.00, la volpe nel gerbido, Parco Lame Sesia, San Nazzaro Sesia(NO) - Maggio.
Nikon D300, ob. Nikon AF-I 300/2.8 ED D, Manfrotto 055 head Arca Swiss B1. EXP: iso 400 1/250 f/2.8.
Ore 21.00, i margini del bosco e qualcosa si vede ancora, Parco Lame Sesia, Tenuta Devesio, Villata (VC) - Luglio.
Nikon D3, ob. Nikon AF-S 600/4 ED VR G, Gitzo Studex G5 head Arca Swiss B1g.
EXP: iso 1600 1/80 f/4 VR ON Normal.
Ore 20.50, rising moon, Parco Lame Sesia, San Nazzaro Sesia(NO) - Giugno.
Nikon D3, ob. Nikon AF 28/2.8 D, Manfrotto 055 head Arca Swiss B1. EXP: iso 800 6s f/4.

La fotografia digitale consente di perforare il buio con iso elevatissimi.
Questa libertà con le diapositive non esisteva. Ci si ferma a 800 ISO con trattamento variato, e costa. I sensori CMOS della serie Nikon D3, e consorelle, hanno aperto possibilità irraggiungibili. 800 iso è assolutamente normale, da usarsi anche in pieno sole (!) per ottenere tempi di otturazione spettacolari (1/8000 a f/4). E nella penombra possiamo salire 1000, 1600...3200...6400 !!! Attualmente l'asticella è stata spostata ancora più avanti e con la nuova D4 (come per la D3s) i 12800 iso sono una realtà concreta (mortazzi!!). Le foto che seguono (ungulati) sono state possibili solo grazie a queste nuove performances. Con la pellicola me le sarei scordate.

Muflone, isola di Capraia (LI) - Giugno.Nikon D3, ob Nikon 300/2.8 AF-I D + TC17, tripod Manfrotto 190 head Benro KS0.
  EXP: 1/160 f/4.8 iso 1000.
Capriolo, Alpe Devero (VB) - Agosto.
Nikon D3, ob Nikon 300/2.8 AF-I D + TC17, tripod Manfrotto 055 head Arca Swiss B1.
EXP: 1/200 f/4.8 iso 800.

Va detto però che il digitale non è che abbia allungato i tempi operativi di chissà quante ore! No, la durata della sessione fotografica è sì aumentata, ma solo di 30-45 minuti. Infatti la luce, dopo il tramonto, diminuisce rapida. Nonostante qui in nord Italia si sia ben lontani dall'equatore, dove il sole scende a picco e il crepuscolo è inesistente, di certo non si gode dell'infinitamente lento tramonto dei paesi del nord Europa. Certo è però che in quei 30-40 minuti ci si può ripagare di una intera giornata passata a guardare un ramo secco in riva al fiume. Perché in natura sono l'alba e il tramonto i momenti di maggior attività per il mondo animale.

Capriolo, Alpe Devero (VB) - Agosto.
Nikon D3, ob Nikon 300/2.8 AF-I D, hands hold. EXP: 1/50 f/2.8 iso 6400.

Il capriolo qui sopra è uno scatto limite. Ho chiesto alla D3 di darmi il massimo: 6400 ISO. Poi ho chiesto a mia moglie una spalla per appoggiare il 300 mm, che altro appoggio in giro non c'era (!!). Nonostante tutto il dettaglio è ancora leggibile e, anche se la foto dice poco in termini assoluti, mi ha dimostrato la potenza di questa tecnologia. E' qui che ho reciso il legame, che credevo indissolubile, con la pellicola.
Il recente inverno mi ha regalato la sorpresa dell'incontro crepuscolare con gli stambecchi. Come tutti gli ungulati, con l'avvicinarsi delle tenebre, gli stambecchi si mettono in movimento. Su per la vecchia strada del Nivolet è facile incontrarli a distanza ravvicinata. Ne ho già mostrato qualche esempio qui. Ora riprendo uno di quegli scatti per sottolineare quanto sia efficace la funzione di stabilizzazione del nuovo Nikon 70-200/2.8 VR II. Io non ho la mano particolarmente ferma, ma questi scatti dicono che sono uno Scoglio! In realtà è il VR che ha consentito di ottenere tali risultati. In questa immagine l'otturatore ha scattato ad 1/45 cioè quasi tre stop al di sotto del tempo di sicurezza che per la LF di 200mm è di 1/250. Miracolo della tecnologia.

Stambecco giovane, Pont Valsavarenche (AO) - Dicembre
Nikon D3, ob Nikon 70-200/2.8 AF-S VR II G @200, hands hold. EXP: 1/45 f/2.8

Anche la foto seguente, un Alce maschio adulto che sbuca, nella notte lappone, ai margini del bosco, solo le nuove tecnologie digitali hanno consentito di realizzarla. La luce era così poca che non solo l'autofocus mi abbandonò, ma anche il mio occhio sinistro (uso quello) diede forfait. Quindi ho dovuto focheggiare "a traguardo" facendo diversi scatti con variazione manuale della messa a fuoco a partire dalla posizione di maggior nitidezza. Di 15 scatti solo questo centra il fuoco sugli occhi dell'Alce. E l'immagine, devo sottolinearlo, NON E' MOSSA !! 1/10s per 200mm appoggiato al finestrino dell'automobile....Il VR di Nikon funziona. Capperi se funziona!

Alce maschio adulto, Sponda settentrionale lago Inari Finlandia - Agosto.
Nikon D700, ob Nikon 70-200/2.8 AF-S VR II G @200, beanbag. EXP: 1/10 f/2.8 iso 3200 VR ON.

E' meraviglioso, ma allo stesso tempo un po' triste per me, concludere che il digitale mi ha consentito, e spero mi consentirà in futuro, di ritrarre altri incontri come questi. La tristezza è legata alla nostalgia per gli ultimi venti anni in cui, con la pellicola, ho stretto un legame quasi passionale. Ma  la storia chimica finisce. Mi rimane un vasto archivio in cui talvolta butto lo sguardo per tirare fuori esempi come quelli che seguono. Esempi nei quali i limiti erano ben stringenti e aggirarli era molto più difficile.

Alta Val Divedro, Bugliaga (VB) - Gennaio.
Nikon FM2, ob Nikon AF 35/2 Fuji Sensia 100  EXP: 1/15 f/2.8

Ore 19,00 notte d'inverno, Parco Lame Sesia,
San Nazzaro Sesia(NO) - Febbraio.
Nikon FM2, ob. Nikon AF 20/2.8, Manfrotto 055 head Manfrotto 168.
EXP: Fuji Sensia 100 15 min  f/5.6.


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