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18 Km di spiaggia, un pezzo di Golfo dell'Asinara

Sì, da Castelsardo a Isola Rossa sono circa 18-20 km. Tutta sabbia di granito spostata dal mare e dal vento. E' una delle tre grandi spiagge del Golfo dell'Asinara, così lunga da dover risentire dei campanilismi. Infatti è un po' in provincia di Sassari e un po' in Provincia di Olbia -Tempio P. Viva l'Italia.

Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob. Nikon AF-S 24-70/2.8 G, hands hold.
Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob. Nikon AF-S 24-70/2.8 G, hands hold.

La maggioranza dei bagnanti di tutto il mondo ha una evidente predilezione per le coste sabbiose. Il tappeto di fine sabbia, la moquette, crea il miglior accesso all'acqua che si possa immaginare. Quindi come dare loro torto? E' pero altrettanto vero che la spiaggia è la propaggine terrestre del deserto sottomarino quindi, per chi ama le immersioni, spiaggia è sinonimo di "sottovuoto spinto". Sì, ma qui nella piana di Valledoria, la spianata di sabbia subacquea non è affatto desertica. Altrimenti non si spiegherebbe la felicità del Signor Natale mentre recuperava un bellissimo Orata di quasi un chilo e mezzo!

Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob. Nikon AF-S 24-70/2.8 G, hands hold.

Le spiagge si formano per accumulo del particolato di erosione. Affinchè questo sia possibile servono: delle montagne, un fiume che dilavi le erosioni e le trasporti al mare, il mare e il vento. Qui a Valledoria gli ingredienti della ricetta ci sono tutti da cui, la grande spiaggia del Golfo dell'Asinara. Nella minuta e fine materia di cui sono fatte le spiagge ci finisce un po' di tutto e in questa sabbia la parte principale è composta da uno sfarinato abbastanza fine di granito. Dico abbastanza perché sicuramente più fine delle sabbie di spiagge come quella di Orosei o di Porto San Paolo (hai che mal di piedi!), ma più grande delle finissime sabbie di Bidderosa o di Melisenda, anch'esse di origine granitica. Tra i grani di sabbia, sassi minuscoli di quarzo misti a graniti rossi, ci sono anche, come deve essere, i contributi del mare. Piccolissime conchiglie (Cardium, vongole, telline e minuscoli gasteropodi) colorano di bianco giallo e viola questa spiaggia infinita. Ad osservare con attenzione si scopre un universo in miniatura. In questo universo peraltro non mancano i rottami di manifattura umana infatti, se fino ad oggi le spiagge potevano dirsi composte da silicati e depositi calcarei di origine organica, oggi a questi si devono aggiungere i frammenti materiali organici di sintesi: pezzi de plastica. E' noto come dalle sabbie, sedimenti, siano all'origine di nuove rocce. Servono ere geologiche per trasformare un accumulo di sabbia in roccia, e allora si parla di rocce sedimentarie (i marmi delle Apuane, le dolomie del Trentino). Ebbene con questo nuovo ingrediente il nostro pianeta potrà, in un lontano futuro, godere di un nuovo tipo di roccia: la roccia "moplenica".

Conchiglie, sabbia e scaglie del terzo millennio. Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 70-200/2.8 VR II G + TC 17 hands hold.
Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob. Nikon AF-S  70-200/2.8 VR II G, hands hold.
Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob. Nikon AF-S 70-200/2.8 VR II G, hands hold.
Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, ob Nikon AF-S 70-200 VR II G, hands hold.

Qui a Valledoria,  la spinta del vento e del mare da una parte e la resistenza del fiume Coghinas dall'altra ,creano una splendida barricata di sabbia, una duna costiera colonizzata da una infinità di specie vegetali. E' bello attraversare quei pochi metri di fittissima macchia mediterranea che separano la strada costiera dalla linea del bagnasciuga. Pini di Aleppo, ginepri, ciuffi di sparto, cardi, piante grasse fino ad arrivare alle salicornie e alle robuste infioriscenze dei gigli di mare. La vegetazione, alta e massiccia alle spalle della collina di sabbia, si abbassa man mano ci si avvicina al vertice del crinale, per poi appiattirsi rada fino a scomparire delimitando chiaramente il limite della spiaggia. La vegetazione che prospera sulla duna retrocostiera ha un valore ben più importante che quello paesaggistico perché la sua distruzione porta alla desertificazione delle terre immediatamente prospicienti. Mi pare che qui a Valledoria, nonostante non si sia risparmiato nello sport del mattone, il pericolo non c'è, ma occhio sempre vigile perché, come si dice l'appetito vien mangiando.

Retro duna della spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D700, Nikon AF-S 24-70/2.8 G, hands hold.
Salicornia. Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D800, ob Nikon AF-S 17-35/2.8 ED, hands hold.
Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D800, ob. Nikon AF-S 17-35/2.8 ED, hands hold.
Macchia mediterranea. Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D800, Nikon D300, ob. Nikon AF-S 17-35/2.8 ED e Nikon AF-S 70-200/2.8 VR II G
Giglio. Spiaggia di Badesi - Agosto.
Nikon D800, ob Nikon AF-S 17-35/2.8 ED, hands hold.

Il mare che bagna questa spiaggia è decisamente vigoroso. Le correnti che spostano ogni giorno non so quante tonnellate di sabbia, creano un profilo di costa decisamente ripido. A pochi metri, due o tre, dal bagnasciuga l'acqua arriva subito al collo di un uomo adulto mentre qualche metro più al largo la profondità torna a ridursi creando delle secche, dossi, su cui si infrange la prima linea delle onde. Questo andamento ad altalena delle batimetriche sottocosta è indice di forti, fortissime correnti a cui ogni nuotatore deve prestare la dovuta attenzione. E poi spesso batte il Maestrale che spinge splendidi cavalloni a schiantarsi su questa costa dritta. Ma di questo racconteremo più avanti.


La casetta in cui siamo stati ospiti. Pirotto li Frati Valledoria (SS) - Agosto.
Nikon D300, ob Nikon AF 10.5/2.8 Fisheye.