contro- intestazione

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TLC Aquatica Arms

Questa pagina web, mi rendo conto, interesserà solo una minoranza della minoranze, minore e ristretta, dei navigatori del web. Ma credo che queste righe possano essere utili proprio al sottoinsieme, infinitamente piccolo, di quella minoranza che sta cercando qualche informazione per affrontare il problema pratico di come sorreggere i flash nelle riprese sub. L'ho detto che si trattava di una minoranza?

l mio MECCANO TLC offre veramente un sacco di opzioni di configurazione.

IO USO TLC.
Sì suona un po' come "io sto con gli ippopotami", una stranezza un po' così, invece TLC sta per Technical Lighting Control, una sterminata messe di accessori utili "solo" per sostenere i flash sott'acqua mantenendoli ancorati saldamente allo scafandro. I bracci TLC sono prodotti e distribuiti da sempre da Aquatica INC di Montreal (CA). Prima di tutto ci tengo a precisare che questa è la MIA scelta per affrontare questo noioso problema. Ci sono oggi tanti costruttori (Subal, Ultralight, Seacam, Isotechnic, Nauticam, per citare i più famosi) che realizzano strumenti sostanzialmente equivalenti a quelli qui descritti. Però è anche vero che questi TLC sono stati tra i primi attrezzi validi, robusti e, come illustro in seguito, veramente versatili, disponibili sul mercato. E' così che, per ragioni anagrafiche e per fregature prese in passato, io ho deciso di non rischiare più e di andare sul sicuro. Quindi ho cercato per mari e monti una coppia di TLC e l'ho trovata dall'altra parte del mondo, nel reparto USED ITEMS dello store Backscatter di Moterey California. Internet è una potenza. Ho cominciato con due braccetti usati e TLC mi ha convinto.

Ero proprio contento quando mi è arrivato il secondo braccetto 4+11+11". Poi mi è venuta la bronchite.

Nella pratica: perchè è utile allontanare i flash dalla fotocamera.
Lo sa qualsiasi praticante fotografo che la luce angolata, distante dall'asse di ripresa, risulta più naturale perchè non appiattisce le forme, risalta texture e "disegna" bene il soggetto illuminato. Sott'acqua è uguale, con la differenza che in acqua fa "buio presto" e il flash è essenziale.
In pochi, fotosub esclusi, sanno come un buon supporto luci possa fare la differenza. Se si usa un solo flash si può pensare di brandeggiarlo a mano, ma con una coppia è impossibile fare a meno di un supporto. Faccio notare inoltre che nelle riprese in snorkeling la luce flash sarà necessariamente laterale. In questa situazione con una sola sorgente si otterranno immagini decisamente sgradevoli, mentre due fonti poste ai lati della fotocamera, forniscono un risultato ben differente. Ecco alcuni esempi di macro in snorkeling ed in immersione.

ESEMPIO 1 - due luci, una a destra e una a sinistra.
Fotocamera macro e coppia flash con bracci un po' troppo lunghi per la macro...
ESEMPIO 2 - Bavosa: una luce frontale angolata e una da dietro in contrappunto.
Questo è il set della ripresa alla bavosa.

Nelle riprese grandangolari la faccenda si complica un pochino perché è necessario allontanare per bene le fonti di luce, cioè si deve ricorrere a bracci lunghi per distanziare i flash dall'asse ottico, affinché possa essere ampliata la copertura di illuminazione e, molto importante, ridurre il "backscatter" cioè illuminare le particelle in sospensione. Allego qualche esempio chiarificatore.


ESEMPIO 1 - bolle sul dome port e particolato in sospensione.
ESEMPIO 2 - ESEMPIO 2 - ripresa fisheye con torce flash posizionate scorrettamente.
ESEMPIO 3 - coppia di flash ben distanziata per ripresa fisheye.

Gli esempi 1 e 2 mostrano cosa accade se per ragioni contingenti (spazi ristretti) o per distrazione del fotografo (non ha allargato bene i bracci e ha orientato male le torce), i flash sono troppo vicini alla fotocamera. Se le cose sono fatte bene, cioè si distanziano opportunamente le torce, anche con l'ottica più wide che c'è (il fisheye) la luce si distribuisce decentemente come nell'esempio 3, che non sarà il massimo, ma è anche uno scatto in apnea colto a circa 8 metri di profondità da un sub che non ha più il fiato che aveva a vent'anni (ecchecacchio).

Com'è fatto un braccio per fotosub.
I "bracci" di supporto sono più o meno tutti uguali. In genere sono realizzati in alluminio Anticorodal anodizzato, ma esistono anche versioni in carbonio, la salsedine è sempre una brutta bestia qundi il materiale è decisamente importante. Strutturalmente un braccio in genere è costituito da almeno due segmenti, terminanti da un lato con una sfera e dall'altro con una forma adeguata ad agganciarsi al flash o allo scafandro. I segmenti sono tra loro uniti con un giunto a stringisfera che consente estrema mobilità (sui tre assi) tra i due segmenti, cosa molto utile per posizionare il flash dove ci pare. Unendo più segmenti si aumentano le possibilità di dislocamento delle fonti di illuminazione per la ripresa. Qui di seguito è illustrato un braccio standard a tre sezioni 4+8+8" per strobe Sea&Sea, agganciato alla maniglia sinistra dello scafandro, e la coppia WIDE 4+11+11 su MDX D800.

Braccio 4+8+8", va bene un po' per tutto fdal fisheye alla macro.
Coppia 4+11+11", in posizione raccolta, se no non mi ci stava sul tavolo.

La tenuta dei giunti deve essere ben salda. In effetti più si allunga il braccio, più l'effetto leva si fa sentire. Serve quindi un sistema di chiusura molto robusto e TLC lo fornisce, si va sul sicuro. In passato ho usato altri dispositivi di supporto. Iniziai scegliendo dei bracci in materiale plastico che, nonostante il risparmio momentaneo, si rivelarono una perdita di tempo e denaro. Un'immagine vale mille parole, anche se d'epoca.

Il tempo di fare 50 metri e ooop le torce si son spostate verso l'alto.
Soluzioni diverse per combinazioni diverse

Con quei bracci in plastica erano sufficienti il flusso di corrente del nuoto lento e la spinta idrostatica dei flash (i Sea&Sea sono leggermente positivi) a mandare fuori posto le luci, anzi non stavano proprio dove li mettevo, un disastro. Con i TLC questo non accade, e non solo: i TLC non si rompono. Se ti resta in mano qualche pezzo durante un'immersione può accadere che per salvare il costoso flash si arrivi a rischiare la pelle. Non esagero.

Giunto stringi-sfera TLC, veramente robusto e "bloccante", questo non molla sul più bello.

Ancoraggio allo scafandro e attacco torcia flash.
I sistemi di bracci di diversi costruttori purtroppo hanno in comune un solo fattore: il costo, sono delle mazzate da fare sanguinare le orecchie. Per il resto sono la fiera dell'intolleranza reciproca. Cominciando dall'aggancio allo scafandro dove i vari produttori si sono sbizzarriti. TLC utilizza delle piastrine con scanalatura a coda di rondine, in cui si blocca, con pomolo di serraggio, la slitta del braccio detto Base Arm. La soluzione rende pratico e veloce il montaggio e smontaggio in barca o, per chi vuole brandeggiare la torcia libera, in immersione. Altri sistemi hanno slitte differenti, ma in sostanza è garantita la medesima funzione.

Braccio new style e old style (modulare)
dettaglio della testa braccio modulare e fisso
Ecco smontata la testa braccio. Il braccio termina con una coda di rondine compatibile con la base standard
Quella piastrina è la la base standard TLC
Montare e smontare un terminale è semplicissimo
Eccola montata sulla manopola Sea&Sea
E qui l'innesto coda di rondine

Per l'attacco verso la torcia (Upper Arm) mi sono complicato la vita cercando i bracci customizzati per torce Sea&Sea (da trent'anni le più diffuse). In genere i costruttori tendono a proporre per questo "lato" del braccio un giunto aggiuntivo con relativo stringisfera. Operativamente questo ulteriore grado di libertà non serve a niente, anzi è utile al costruttore per vendere uno stringisfera in più ed evitare i costi di produzione di bracci customizzati per specifiche marche di flash. Una scelta orientata alla massimizzazione del guadagno €€ per il produttore (andar bene son 70 € in più a braccio per questa "feature" INUTILE). In passato TLC produceva dei bracci configurabili dall'utente, cioè nella slitta di un normale braccio Base Arm si poteva avvitare un apposito adattatore, trasformandolo in un Upper Arm. Io ho recentemente trovato un negozio online (Ebay Store) con ricco catalogo di questi fondi di magazzino e, per pochi pochi euro, ne ho fatto incetta.

kit fondo di magazzino

Una nota volante. La chiave per la vite a cava esagonale sembra una chiave qualunque, reperibile in una qualsiasi ferramenta. NO, siamo europei noi usiamo misurare i millimetri non in pollici, da qui ne deriva un disastro in relazione al passo delle filettature, e da qui alle dimensioni delle teste dado il passo è breve. serve QUELLA chiave altrimenti si fanno danni.

La mia ricerca per dei bracci davvero lunghi.
Non tutti sono disposti a rompersi le scatole trascinandosi appresso, in immersione, tralicci di metallo lunghi un metro, magari salendo e scendendo da un gommone gremito di altri subacquei e di montagne di altro equipaggiamento. Per questa ragione,squisitamente pratica, non sono molto diffusi moduli di braccio sufficientemente lunghi. Ad esempio io uso scafandri Sea&Sea, ma questo costruttore giapponese non ha mai voluto produrre dei bracci di lunghezza adeguata.  Beh, io la vedo diversamente. Da che ho iniziato a fotografare in acqua ho capito che una buona illuminazione fa la differenza e quel "buona" passa da lì, da fari opportunamente distanziati. Quindi quando mi son trovato di passaggio a Montreal in Quebec, non ho avuto dubbi e ho acquistato direttamente da Aquatica una coppia di 4+11+11 customized per Sea&Sea Strobe (in verità ne ho comperato uno, il secondo me lo sono fatto spedire... un delirio). L'occasione mi ha consentito di conoscere direttamente i costruttori Aquatica oltre che risparmiare qualche euro. In verità solo così ho potuto procurarmeli perchè qui in Europa è difficilissimo reperire bracci TLC ad un costo ragionevole ed in Italia è praticamente impossibile. Questa seconda coppia di bracci ha una lunghezza che va benino, ma servirebbe uno zic di più specialmente per le riprese con il fisheye.

Doppio strobe su bracci 4+11+11", ma a sinistra non ho messo la torcia abbastanza indietro.

Ad Ottobre 2014, come in precedenza accennato, ho acquistato per pochi euro un set spare parts per TLC arms che mi consente di realizzare  una coppia di bracci finalmente lunghi, che portano le due torce ad una distanza reciproca di quasi due metri. Ogni braccio è costituito da un Base arm di 8" un intermedio da 11" e un Upper Arm da 15". Nello scatto seguente si apprezza l'incremento di ampiezza rispetto ai precedenti 4+11+11".

TLC Arm 8+11+15" fitting Sea&Sea Strobe.

Ora ci siamo, ora dopo 15 anni di errori, compromessi, soluzioni deludenti e soluzioni un po' più decenti, ho i braccioni lunghi che ho sempre desiderato. TLC based, cioè garanzia di durevolezza e robustezza. Ringrazio quindi gli amici Ilaria e Francesco perché solo grazie a loro ho potuto procurarmi delle parti oggi praticamente introvabili, tra cui anche un paio di morsetti intermedi con i quali posso tentare di mettere in essere la "QUADRILUMIA" (per licenza poetica da quadrifonia).


Prova a secco di supporto per quadrilumia
Bordo piscina
Nella pratica


Una bella sfida calare in acqua un ragno del genere, aprirlo alla giusta estensione, governare quattro torce flash ... ma il bello delle sfide difficili è nella loro difficoltà, altrimenti non c'è gusto. Una sfida per una fotosub illuminata a giorno!


In canotto

Nel 2014 Aquatica ha rinnovato completamente la linea di TLC introducendo delle migliorie che altri costruttori avevano già messo in essere da diversi anni (guarnizione OR di frizione su ogni sfera). Sicuramente questa nuova edizione conquisterà la sua fetta di mercato. Da parte mia rimango affezionato ai segmenti forati che per tanti tanti anni ho visto brandeggiare dai più grandi fotografi subacquei di tutto il mondo. Un po' come l'etichetta Levis, ci si affeziona.



Effetto Nostalgia.

Un inciso. In questa raccolta di note ho parlato esclusivamente delle caratteristiche "geometriche", condite da qualche consiglio d'utilizzo, di oggetti apparentemente a basso contenuto tecnologico. In effetti, a guardare bene, questi accessori sono, se realizzati con i dovuti crismi, dei piccoli capolavori tecnologici. A partire dai materiali, che devono garantire durabilità in condizioni pessime per qualsiasi elemento metallico, fino alla necessità di tolleranze veramente ridotte (accoppiamenti sfera-stringisfera) passando per le masse in gioco, che non possono esser trascurate poiché vanno ad incidere sull'assetto di galleggiamento del subacqueo, progettare e costruire dispositivi per la fotosub non è un'attività che si può improvvisare dalla sera alla mattina. I TLC certamente sono una soluzione di sperimentata garanzia come lo sono Subal, Seacam, Isotechnic, Nauticam e Ultralight, ma non uscirei da questa rosa di produttori. Certamente i costi non sono affatto trascurabili, ma ribadisco che avere dei problemi con l'equipaggiamento a 30 metri di profondità non è la stessa cosa di un accessorio che si guasta durante una cerimonia o in un photoshooting in studio, perchè in quelle condizioni si rischia un po' di più che una brutta figura.





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