contro- intestazione

AVVISO AI NAVIGANTI: GOOGLE IMAGES HA FATTO CASINO CON I LINK ALLE IMMAGINI QUINDI IL BLOG E' STATO SELVAGGIAMENTE PRIVATO DI UNA TONNELLATA DI FOTO. Piano piano risistemerò, ringrazio google del pensiero ma avevo già altro da fare.
Ti piace qualche foto di questo blog? Non rubarla, chiedimela! E se proprio non ce la fai ... vedi di non usarla per lucro! - contact email: vbpress68@gmail.com

Fotografia? Non sarai mai più la stessa.

Note e disclaim: 
Nel mese di marzo 2025 ci ha lasciati uno dei più importanti ed influenti fotografi naturalisti del '900: Jim Brandenburg. Poiché citato, riporto il post già pubblicato su Nikonland.it nel 2024. Un atto minimo e doveroso all'uomo a cui io, come tanti altri, devo molto.

Ad illustrare quanto segue uso la mia collezione di riviste, per maggiore chiarezza vi invito a leggere le didascalie delle immagini.
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Ottobre 2024, la vendita di materiale fotografico segna un crollo mai visto. A compendio si registra la riduzione nel numero, varietà, dei players del settore (produttori) con una contrazione del catalogo di ciascuno di essi, accompagnata da un aumento significativo dei prezzi al dettaglio. Perché?
-Colpa degli Smartphone-
Davvero? Certamente hanno un ruolo, ma non per la ragione che quasi tutti adducono, quella cioè di aver sostituito la fotocamera e di aver reso più banale e intuitivo il processo di produzione di immagini.

"SAVATTE", occhiali da sole e SMARTPHONE e ho tutto per un viaggio

Purtroppo la faccenda viene un po' più da lontano e non si affranca a COME SI CATTURANO le immagini ma a COME LE LEGGIAMO. Dobbiamo risalire alla diffusione di Internet, all'intuizione della potenza dell' -ipertesto-, cioè alla modalità di fruizione delle immagini, in sintesi alla modalità di -Comunicazione-. Lo Smartphone solo è l'ultimo arrivato che ha semplicemente accelerato un processo già in moto da oltre 20 anni che non mi scandalizzerei a definire "CULTURALE".

AIRONE, per oltre 20 anni mi ha insegnato a guardare oltre il naso. E sarei andato avanti, se non l'avessero abbattuto.
BBC Wildlife Magazine, sono stato abbonato per anni, ma poi ho smesso. Perchè? Me lo "ciulavano" dalla cassetta della posta (maledetti).
National Geographic Magazine, mon amour. Ho smesso di comperarlo un paio di anni fa. Perchè? lo spiego più avanti.

Ora, per provare ad intenderci vale la pena chiedersi "perché ho cominciato a fotografare?". Posso garantire che per chi è nato prima del 1980 la spinta, il volano, il grilletto che ha portato una fotocamera tra le mani (una fotocamera con sistema collegato cioè a ottiche intercambiabili. Chiariamo bene, qui parliamo di materiale che apre possibilità su tutto lo spettro della ripresa visiva) sono state le RIVISTE PERIODICHE. Non ce n'è, non mentitevi sapendo di mentire, è così. Chi è nato dopo a quel fatidico 1980 ha avuto modo di vedere la scia terminale ed, intendiamoci, questa ha avuto ancora effetto. Per chi invece ha avuto natali nella prima metà anni 90 le parole che sto scrivendo saranno di difficile aderenza con la propria esperienza. Sicuramente per i millenial (che oggi hanno 20-25 anni) è come raccontare della prima guerra mondiale: ci credo, ma dopo? Allora veniamo al punto. Perché la RIVISTA ha avuto su di noi (boomer, pre boomer, post boomer) questo effetto micidiale. Provo a mettere giù qualche punto cardine.

- LA LETTURA -
Su una Rivista un servizio fotografico illustra un concetto, una storia, un accadimento. Oltre al contenuto iconografico delle immagini che compongono la raccolta, la pubblicazione del "Servizio" si esprime nell'ordine di presentazione delle immagini e nella dimensione con cui vengono pubblicate. Questi due strumenti, uniti alle didascalie ed al testo di accompagnamento, fanno l'IMPAGINATO che è parte integrante della chiave di lettura offerta al fruitore, il Lettore appunto. Questa è una modalità di COMUNICAZIONE che esiste solo qui, sulle RIVISTE. La lettura non prescinde dall'impaginato, stesse foto imbrigliate in modalità differente, conducono a letture diverse. Questa roba è fondamentale.

Correva l'anno...millenovecento e qualcosa.Un numero Epico di NGM: la raccolta da Solstizio a Solstizio di Jim Brandenburg.
La lettura, un'esperienza quasi mistica trasmessa da un impaginato denso.

- LA PERCEZIONE -
Se leggi Dostoyevski ti resta qualcosa, si dice che si accresce il bagaglio culturale, io direi più semplicemente che "quello" scriveva daddio, la sua letteratura sa trasportarti in un mondo per noi oggi alieno, affascinante. La Fotografia sa fare lo stesso, con meno sforzo. Chiaramente la percezione è soggettiva, ciascuno ha la sua sensibilità mediata da mille fattori. Sulla Rivista ciascuno poteva vedere cose/persone/momenti vicini e lontani, fotografati da occhi diversi dai propri, e leggerne, tradurne, il contenuto ciascuno con i propri tempi, con le proprie modalità (in giardino, davanti al camino, sulla tazza del cesso). Il peso di ciascuna immagine, mediato dall'impaginato, entrava nella testa del lettore e si ampliava collegando rimandi personali e generando desideri: iniziare a praticare quello sport, esplorare una realtà diversa, vedere quel luogo. Questo per molti ha significato impugnare una Fotocamera. Taaak!

Copertine NGM degli anni '90. Ogni mese un caleidoscopio da scoprire.
Prima metà anni '90, Mick Nichols nel cuore della foresta del Congo. La carica di un elefante della foresta. Come Megatransect poi NESSUNO MAI.
Profondi anni '90: -Sicily- di Alan Harvey, la proiezione del nostro back yards, quando a guardare la quotidianità si puo' scoprire la poesia delle piccole cose.
Pejto Lake, Parco Nazionale Jasper Alberta Canada, 1995-1996.
Pejto Lake, Parco Nazionale Jasper Alberta Canada, 2006. Evidentemente qualcosa mi era rimasto in testa.
Nikon F4s, ob Nikon AFs 17-35/2.8 ED Fujifilm velvia 50.

- LA CONDIVISIONE -
Non esiste solo la condivisione "Social", che è di tipo verticale, a settori di interesse o di gruppo omogenei, ma esiste(va) anche una Condivisione orizzontale. Cari miei Boomer e connessi, del prima e della lunga coda a seguire, noi si andava in edicola, si comprava la RIVISTA DEL MESE e tutti quelli che l'avevano in mano, in quello stesso momento, vedevano (fruivano) dello stesso racconto, delle stesse immagini. Tutti insieme, nello stesso tempo, sullo stesso materiale. Condivisione orizzontale: Cacchio! Poi il giornale rimane, lo si riapre il mese dopo, 3 mesi dopo, perché diamine quella foto ha qualcosa: 
"Oh, ma hai visto le foto di Natchway del Sud Africa???"
"Minkiasì che colori, che sberla sui denti, ma il mese prima il servizio di Doubilet in Tasmania, Nooo? Ti presto il numero di marzo, ma non perdermelo, t'ammazzo". 
Così nascono le ICONE, i riferimenti di generazioni, si crea una base fertile di conoscenza condivisa, da qui poi la grammatica e la sintassi delle fotografia ehhh, è lunga....

NGM 1993: Doubilet in mar rosso. Quell'assignement , più di altri, ha fatto la storia della fotografia subacquea
Steve McCurry in Sri Lanka. McCurri mica faceva solo ritratti.

Purtroppo sappiamo come è andata a finire. Le Riviste stampate sono un buco nero per qualunque editore perché il mercato pubblicitario cerca canali più veloci ed invasivi e le vendite non coprono i costi. Va anche detto che i guai se li sono cucinati in casa. Le Riviste, nella speranza di restare competitive, hanno inseguito la soluzione del WEB STORYTELLING producendosi in impaginati composti da box e controbox, articoli stringati a pillole e soluzioni più adatte ad un manuale che all'intrattenimento ponderato (Airone !! ... abbattuto).
La parabola di NG Magazine è poi alquanto particolare. La sua soluzione è stata quella di approfondire argomenti tecnologico/sociali (lo ha sempre fatto) ma ora in modo preminente. La fotografia collegata si è piegata l'esigenza didascalica diventando estremamente raffinata e di qualità elevatissima, nella complessità della realizzazione e nell'uso della tecnologia tutta, ma così è andata a perdere il suo fascino, il fascino delle foto al bar di Harvey per intenderci.

NGM e copertine concettuali della seconda decade del 3°millennio.
NGM Ritratto con sceneggiatura e ripresa da Drone.
NGM Donne eroiche, in posa.
NGM Scatto impossibile: nella stessa immagine la notte ed il giorno. Un dipinto fatto dalla fusione di migliaia di scatti colti da riprese intervallate su più giorni.

Oggi quel genere di immagini, spontanee e genuine, sono rarefatte quasi sparite. In cambio abbiamo ritratti in posa che mai, dico mai, Bob Gilka, photoeditor degli anni d'oro di NGM, avrebbe accettato di pubblicare. Per me Gilka aveva ragione e NGM ha fatto un autogol che lo ha portato a chiudere la distribuzione cartacea salvo quella riservata agli abbonati (tra cui io non sono più).

Per concludere: ditemi cosa è rimasto di tutto questo oggi, nel 2025? Rispondo io: UN TUBO (tappato). Non è vero? Com'è che i nomi che si fanno nei circoli fotografici sono sempre gli stessi? Capa, Bresson, Seymour, Gardin?? Ohhh tutta gente che quando siete nati o era già morta o era in pensione. Fuori il nome di un fotografo "significativo" che non abbia il suo pedigree affondato almeno negli anni '90.

E l'industria fotografica è in contrazione. E' la naturale conseguenza d'aver stralciato un modo così affascinante di raccontarci storie e trasmettere emozioni cioè aver buttato nel cesso uno strumento di Comunicazione così potente (BASATO SULLA SOLA FOTOGRAFIA) in favore del colpo di indice. La fotografia che abbiamo conosciuto in quelle modalità è finita. La fotografia di oggi ha perso il suo scopo principe di vettore di informazione e approfondimento, rimane il resto, che non è poco anzi. Numeri alla mano, la produzione giornaliera di immagini e la loro fruizione non ha paragoni con il passato, ma ora quelle foto sono come l'acqua su un sasso: scivola via e poi si asciuga, non resta nulla.
Io sono un quasi boomer, sono stato fortunato e nel pomeriggio esco a esplorare i boschi con le potentissime Nikon digitali senza specchio. 
Non userò uno smartphone per il semplice fatto che lo trovo "scomodo".

Sotto il Barone

Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 3 scatti.
Il Febbraio 2025 è caldo, più dell'anno scorso di sicuro. Ci sono tracce di ghiaccio in questo blog nelle pagine di febbraio del 2024, ora invece, qui in valle Strona di Postua, non ne troviamo nemmeno nelle ombre più buie. I ramponi appesi ai nostri zaini, resteranno lì, un pezzo di zavorra in più che ci accompagna nell'ascensione verso l'alpe Faudel, lungo il sentiero H21.
Il sentiero H21 si imbocca lungo la strada che sale da Roncole a Ponte Rosso. Si e no 600m dal parcheggio di Roncole, un bizzarro ponte di "tolla" porta di là dello Strona, qui è l'imbocco del sentiero H21. Si deve solo salire, un passo dietro l'altro, lungo una bella traccia che, rapida ed efficace, si arrampica sinuosa sul dorso di un costone. Siamo a quote basse, quindi il tragitto è completamente boscato, solamente all'alpe Albarei la vista si apre sulle cime della dorsale del Monte Barone. In bella mostra, innevate di fresco, il monte Gemevola e la punta delle Camosce, dominano la valle del torrente Buggie, torrente di cui si intuisce solo la presenza orografica perché i versanti sono ripidissimi e non si vede quello che sta sotto. Ai prati alti dell'Albarei io invece non riesco a distogliere gli occhi dall'impressionante costa di granito che, come una pinna di squalo, esce dal bosco di faggi e betulle.  La vallata da quel lato è in ombra già dalle 11.00 del mattino, la luce fredda e gli scheletri degli alberi invernali, disegnano un paesaggio quasi inquietante. La nostra salita è proseguita fino ai 1222m dell'alpe Faudel, dove abbiamo reincontrato il sole. Mi sarebbe piaciuto proseguire fino all'alpe Buggie, meno di 150 metri di dislivello, ma i 700m già fatti (e da rifare in discesa) mi hanno intimato più miti consigli.
Imbocco sentiero H21, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Il torrente Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Il sentiero H21 è efficace. Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Salendo nel bosco d'inverno. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S
Punta delle Camosce. Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 3 scatti.
Gemevola e Camosce. Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 6 scatti.
Alpe Albarei veduta della Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
lo spettacolare scoglio roccioso sopra il rio Buggie. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 3 scatti.
Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Faggi e betulle, Alpe Albarei. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Una vecchia fatta di lupo. Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Primule ad inizio febbraio, Alpe Albarei Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Da Alpe Albarei ad Alpe Faudel. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Ultimi metri ad Alpe Faudel. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Alpe Faudel. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 5 scatti.
Alpe Faudel. Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
La cima del Barone, su là sono in 3 in salita. Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Dietro questo rilievo il sentiero H21 incontra l'H31. Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
L'elisoccorso davanti alle rocce del Luvot. Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 E+ FTZ2.
Boschi di betulle in ombra. Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 E+ FTZ2, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Rocce  in zona Alpe Farina. Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 E+ FTZ2, Leofoto LS-254C Sunway XB-44, panorama di 3 scatti
Denti di Valmala, Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 E+ FTZ2, Leofoto LS-254C Sunway XB-44, panorama di 3 scatti.
Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Non avevamo intenzione di raggiungere la cima del Monte Barone, ma qui ci siamo resi conto che l'H21 è una specie di "direttissima" per la vetta. All'alpe Faudel, con il teleobiettivo, ho intravisto le sagome di 3 escursionisti intenti a faticare nella neve molliccia, in direzione vetta del Barone. Non mi è sembrata una gran trovata, la loro, perché quella neve nella sua pochezza mi dava l'idea di essere molto insidiosa. Rammento che la salita al Barone attraversa prati molto ripidi: io non li affronterei con queste condizioni. Comunque, sarà stato un caso (non lo so), abbiamo visto l'elicottero del soccorso alpino dirigersi proprio alla cima del Barone ... non ho indagato.
Dal Faudel si vede tutta la testa della valle Strona di Postua, mi interessava produrre una bella panoramica della costa che va dai Denti di Valmala, al Castello di Gavala fino alla Cima del Luvot.  La Z9b con il 300mm sul Leofoto LS-254C è rimasta in attesa una bella mezz'ora nella speranza che la nuvolaglia, appollaiata tra il Gavala ed il Luvot, si togliesse dai piedi. E invece niente. Le cime si sono liberate quando eravamo già nel fitto del bosco, diretti al parcheggio. Ma ci sta, è bello uguale.
Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S
Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S
Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S
Denti di Valmala e nuvole, Alpe Faudel, Valle Strona di Postua, Roncole (VC) - Febbraio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 E+ FTZ2, Leofoto LS-254C Sunway XB-44, panorama di 4 scatti




La Valle di Morca

Il massiccio  Monte Rosa, visto dal monte Turio. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.

Risalendo la Val Sesia, appena dopo Varallo (VC), si incontrano poche case aggrappate alla riva sinistra del Sesia: quella è Morca. L'abitato, e la sua valle, sono raggiungibili percorrendo un ponte da brivido sopra un fiume schiacciato ai piedi di montagne scure: bellissimo. Sono venuto qui per  esplorare una valle che si trova sul'altro versante del Bec d'Ovaga, cresta che ho raggiunto, sudando all'inverosimile, nel luglio del 2024. Eccomi quindi ai limiti di un bosco secco secco, illuminato da un bel sole, nel pieno dell'ennesimo inverno senza neve. Il tracciato è segnato bene, il sentiero 609 è una mulattiera che da Morca sale alle case dell'abitato di Rondo. Da qui ho deciso si seguire il tracciato 608 per l'alpe Vallè. Mi sono fermato alla Sella di Vallè da dove ho poi raggiunto l'altura del monte Turio (1232m) e qui ho goduto della bellissima vista del monte Rosa nella luce del tardo pomeriggio. Avrei voluto proseguire per l'alpe Vallè e poi ridiscendere a Isola di Vocca, chiudendo un anello, ma l'inverno ha giornate troppo corte, sarà per un'altra occasione. Sulla strada del ritorno udito il canto lontano di un picchio nero e per pochissimi istanti ho intravisto un capriolo al galoppo, segni di  una vita selvaggia ben custodita nell'ombra di questa valle stretta.

La mulattiera sale alla parrocchiale di Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Nella Valle verso Rondo. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
I boschi invernali. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 3 scatti.
La mulattiera direzione Rondo. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Frazione Rondo. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Frazione Rondo. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Radici di faggio, sentiero 608. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 3 scatti.
I boschi invernali. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 4 scatti.
Sentiero 608. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Verso la sella del Vallè, sentiero 608. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Foglie di faggio e la poca neve del 2025. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Verso la sella del Vallè, sentiero 608. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Sulla costa del monte Turio, il Rosa. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
Monte Rosa, Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 PF +FTZII, panorama di 4 scatti.
Monte Rosa, Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44. Panorama di 4 scatti.
Ghiacciaio del Monte Rosa, Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Cime a sud ovest del M. Rosa. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Cime a sud ovest del M. Rosa. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Cime a sud ovest del M. Rosa. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S, Leofoto LS-254C Sunway XB-44.
Faggete invernali. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon AFs 300/4 PF + FTZ II.
Il Massale dalla sella del Vallè. sella del Vallè. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S
la valle di Morca, dal Bec d'Ovaga al Massale, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 4 scatti.
Tracce di animali sulla poca neve alla sella del Vallè. Morca, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.
La valle di Morca, costa dal Parion a Bec d'Ovaga. Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S, panorama di 4 scatti.
La valle di Morca verso sera, Varallo (VC) - Gennaio.
Nikon Z9 ob. Nikon Z 24-70/4 S.

Quando passa troppo tempo tra un'escursione e l'altra, è come se si caricasse una specie di molla. La mia molla è il desiderio di fare tutto quello che non sono riuscito a fare nei mesi trascorsi dall'ultima uscita. Poichè la mia "ultima uscita" risale ad Agosto scorso, la mia molla era decisamente compressa.  Sei mesi di "caricamento" si sono tradotti in un altro CARICAMENTO: quello dello zaino. Non è mia intenzione vantare capacità fisiche particolari, tuttalpiù quanto mostro vuole essere dimostrazione di cosa succedere a rinchiudere tra le mura di casa e ufficio uno come me: dà fuori da matto e poi fa ste cazzate. 
Di cui non mi pento, anzi: domani è il 2 febbraio e forse non piove, io lo zaino lo preparo e chissà..     

Per un'escursione invernale "delle mie".
Pronto.
Potessi, sarei fuori tutti i giorni.