contro- intestazione

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PhotoShow 2013 - Milano Fiera

Photo Show 2013, appuntamento a Milano.



E' un rito, ogni 2 anni mi tocca. Voglia o non voglia, devo andarci. E' così da quando si chiamava SICOF, ma quelli erano altri tempi. Allora non bastava un giorno per visitare la Fiera della Fotografia italiana. Oggi, se non si è dispersivi, onestamente sono sufficienti un paio d'ore. E in questo grigio e piovoso sabato di fine Marzo, si è confermata questa triste tendenza. Ma veniamo ai fatti. La sede della vecchia fiera ospita la manifestazione. E' tutto contenuto, con ampio agio, nel solo padiglione 3.

Spazi vuoti tra gli stand ed è quasi mezzodì!

Chi c'è. Forse meglio dire chi NON C'E'! Ho fatto 5 volte il giro del padiglione ma di Leica non vi era traccia. Pensare che volevo vedere e toccare con le mie manacce la nuova Leica M, che oggettino fantastico. Invece niente. Mancato appello anche per Mafrotto trading. Boh? Quindi ad occupare spazio e volume ci hanno pensato i 3 colossi Nital, Sony e Canon. Nelle piazze d'armi lascite libere, i tre moschettieri hanno messo in scena ogni possibile amenità: dalla ballerina di flamenco alla gioco di gruppo (?). Mancava lo spogliarello e la pole dancing, ma credo che sarà per la prossima edizione. Non sono certo, ma queste iniziative mi sembra che comincino ad interessare sempre meno i visitatori. Non ho dovuto attraversare la calca impenetrabile di fotoamatori rapiti nel fotografare la scosciata di turno. Una volta succedeva, succedeva eccome! Due parole sul solo stand che, da Nikon user, mi interessava direttamente: Nital. Enorme, e articolata in differenti sezioni, la postazione Nital mette in mostra il parco Nikon. Solita ressa alla balconata teleobiettivi, ma tra i big gun non c'è il nuovo 800/5.6.

Postazione Nital big gun. C'era la fila ma non la coda con il numero come in Canon.

Sul retro il caffè Nital, area riservata dedicata agli incontri particolari, su invito, credo, o per conoscenza. Fatto sta che mentre passo di lì scorgo seduto ad un tavolo, intento in conversazione con una maglia nera Nital, la persona con cui sostenni (oltre vent'anni fa) l'orale di Analisi 2. E chi è? Ma è Lello Piazza, per anni foto editor di Airone, oltre che, appunto, docente ordinario del Politecnico di Milano.

Eccolo lì il grande Lello Piazza con gilè Domke di rito. Ah quanto mi manca quella rivista col bordo giallo!

Non me la sono sentita di tendergli un agguato all'uscita e fargli un paio di domandoni, anche perché, pochi istanti dopo, ho incontrato un vecchio amico, Sergio, e in sua compagnia ho proseguito la visita dello stand e della fiera tutta. Nital ha deciso di distribuire le borse LowePro. Ce ne accorgiamo svoltando l'angolo dello stand. In ampio spazio è in mostra quasi tutta la produzione corrente LowePro. Questa mossa di Nital significa due cose: primo che ha soffiato la distribuzione all'importatore precedente (Mamya trading) e secondo che han mollato, scaricato, salutato, Tenba. Infatti in tutta la fiera le borse e gli zaini Tenba si potevano vedere solo sulle spalle dei visitatori. Ma il punto clue, l'hot spot dello stand è il bancone di prova macchine e obiettivi. Diligentemente mi metto in coda ed aspetto il mio turno.

Il 200/2 affascina sempre. Tanto bello quanto puramente esornativo.

Senza troppi spintoni, ricevuti, arrivo al bancone e una signorina GENTILISSIMA (devo ammettere che il personale degli stand quest'anno l'ho trovato squisitamente amichevole … sarà la crisi??) mi permette di maneggiare e fare due scatti con la D800, quindi di provare il nuovo e leggero Nikon 70-200/4. Impressioni. Della D800 non posso che dire bene. Dopo aver tolto dai piedi tutte le impostazioni automatiche che erano settate ed averle fatto digerire il mio 16/2.8 AIS, è una macchina che mi fa sentire a casa. Il mirino è migliorato rispetto alla D700 e, ma è una sensazione e va presa come tale, il clack dello scatto mi pare meno rumoroso.

Scatti di prova con la Nikon D800. Sergio è quello che ride, l'altro son io.
Nikon D800, ob Nikon AIS 16/2.8.

Il 70-200/4 è piccolo, ma non cortissimo, e leggero. E' vero, l'anello treppiedi è venduto a parte! Nikon è ridicola, in 1500 euro proprio un supporto treppiedi non riuscivano a farlo stare. Consiglio tutti gli acquirenti presenti e futuri di questo bell'attrezzo, di rivolgersi alla produzione Kirk che sarà sicuramente migliore del supporto Nikon e, soprattutto, così glie la si fa pagare ... miserabili. Il VR3? Per quel che vale la mia prova … acceso era acceso, ma ad 1/60 per 200 mm … la foto è mossa. Boh?

Foto prova con il nuovo Nikon 70-200/4 VRIII: a 200 mm f/4 1/60 VR On. E' mossa: dove avrò sbagliato??

Nel bordello avrò sbagliato qualcosa, ma non è che sia a digiuno di VR... il mio 70-200/2.8 VRII lavora bene e 1/60 è garantito. Così il 200-400/4 VR II a mano libera a 400mm ad 1/200 la foto si fa e lo stesso con il 600/4 VR.

due scatti a mano libera con il 600/4 montato su D300 (pure peggio!). VR attivo e questi sono i risultati.
Per i dati exif: son quelli mostrati da view NX. Il Software non mente.

Sicuramente ho sbagliato qualcosa, perché mi pare strano. Fatto sta che è evidente che il VRIII non fa gridare al miracolo nel paragone con il VRII. A chi lo comprerà, e lo userà, l'ardua sentenza. Il resto del padiglione Nital sono opuscoli e … casino.
Allo stand adiacente, sono parenti, c'è Fowa che, sorpresona, presenta i flash Metz monotorcia da studio!! Fantastico, quanti anni ci hanno messo per capire che il nome Metz poteva essere venduto anche in quell'ambito. Non posso dire nulla su quel prodotto, non ho dati di comparazione per confrontare con equivalenti torce Bowens, ma certo è che era ora. Una nota la voglio riportare sullo stand Mamya Trading, distributore di Sigma. Volevo provare il Fisheye 15/2.8 AF, e l'ho fatto. Anche qui ringrazio la pazienza e la gentilezza del personale addetto al banco prove. Il 15/2.8 Sigma ha una MDF di soli 15 cm. Ecco spiegato il suo successo rispetto al 16/2.8 Nikon che si ferma a soli 25 cm. Sott'acqua vuole dire tantissimo!! Ma questo è un altro discorso, un po' lungo.

Stand Mamya trading, provo il 15/2.8. Bello mi piace. AF veloce e sicuro nonostante il trasporto a camma.
Prova di MDF sul mio vecchio AIS 16/2.8

Già che c'ero ho voluto toccare con mano il Sigma 35/1.4 e il nuovissimo Sigma 120-300/2.8. L'impressione è quella di una svolta. Sigma si è messa a fare cose SERISSIME. Il costo di questi due oggetti è sempre competitivo, ma siamo di fronte a vetri di costruzione robusta, pensati per esserere usati tutti i giorni. Bravi, che dire di più: che se non avessi già svuotato il conto in banca per il 200-400/4 Nikon avrei guardato con seria cupidigia questo 120-300/2,8 OS. Too late! Il 35/1.4 invece è semplicemente fantastico. Se avessi un minimo interesse per questa focale, lo bramerei visceralemente.

Scatto di prova con il 35/1.4 diaframmato a f/2. Sì è vero c'è un bruttissimo flare sulle alte luci, ma segnalo che l'obiettivo
che ho provato presentava una bella ditata sulla lente frontale e chiedo venia, non avevo nulla per dargli una pulita! 

Non sto qui a descrivere con dettaglio gli altri stand della fiera, chi è interessato sul web può trovare di tutto e di più. Voglio però spendere due righe sugli spazi di contorno.

Pentax in orbita Fowa-NitalSony tutto bianco e algido.

Il mercatino dell'usato. Le bancarelle erano tante. Con tante cose che mi han fatto sentire vecchio. Sì perchè lì dietro ad una griglia da pollaio, sotto un pannello il plexiglass graffiato, giacevano oggetti che ricordo d'aver visto al centro della Fiera, al loro tempo. F4, F5, il Nikon Ais 500/4 P che ricordo d'aver fotografato in vetrina montato su un cavalleto con F4 in canna (era il 1990 o il '91). Ma l'occhio mi è caduto sul Nikon worst wide angle lens, il 18/2.8 AF-D. Ovviamente ho chiesto di provarlo. Un esemplare praticamente nuovo, con tanto di sacchettini di plasitca ad avvolgere obiettivo e paraluce. E tanto WORST non si è rivelato.

Scatto di prova con il vetusto Nikon 18/2.8 AFD. Diaframmato a 2.8 mi sembra che sia un bel vetro.
Molto meno bello il prezzo di vendita.

Worst era invece il prezzo richiesto: 850 Euro. Bravo! E' stato il commento che mi è scappato. Bravo perchè se riesci a prendere quella cifra per un oggetto di oltre venti anni fa, che non brilla per qualità assoluta, specialmente in accoppiata con le nuove digitali Full Frame, beh, se ci riesci allora sei proprio Bravo con la B maiuscola.

Le mostre: ce ne sono tante. Interessanti alcune, inutili molte, già viste altre.Per chi fosse curioso consiglio di osservare la bella galleria del mio amico Mauro (Rokkor) visitabile sul forum mscfoto. Onestamente Mauro ha reso un gran servizio a queste esposizioni, rendendole molto più affascinanti di quanto in realtà fossero
Personalmente son rimasto colpito dallo stand di Mondadori con le opere di Mario De Biasi. Esplorando la mostra mi soffermo su uno scatto non bellissimo, in assoluto, ma leggendo la didascalia di quella stampa bianco nero (digitale), mi commuovo. Sono le mani grosse e callose di un EROE del '900. Sono le mani di Walter Bonatti riprese nel 1963, mani che avevano già toccato le più ripide pareti delle alpi occidentali, il Dru, il Cervino, il Pilone Centrale del Bianco; mani che si erano scorticate con il canapone e con i cunei di legno.

Dalla galleria del mio amico Mauro ecco qui lo scatto che mi ha commosso. Grazie Mauro!

Leggo: “Opere in vendita”. Per farsi male vado a chiedere: “Signorina scusi, con opere in vendita significa che...?” e una coppia di bellissime giovanissime e gentilissime operatrici Mondadori mi spiegano “... ma che le vendiamo”. “Si, ok, va bene. Ma quelle esposte, o cosa?”. Mi spiegano che sono a tiratura limitata, numerata e firmata dallo stesso De Biasi. E qui comincia ad allontanarsi nello spazio, a sfumare nel vuoto, la mia ipotesi di appendere Bonatti in salone. Inoltre, aggiungono, proprio quelle esposte sono opere uniche. Ecco che la parete, sopra la credenza, rimane vuota. Ma, proseguono, c'è lo sconto fiera che è del 30% !! Ciumbia! Quindi il Bonatti lo porto a casa per soli 3000 Euro. Un affare! Ma sì tanto sopra la credenza del nostro salone ci vedo bene anche un bel paesaggio canadese di quelli che ho fatto lo scorso anno in Quebec. Mondadori tirerà avanti anche senza il mio contributo.
E qui e là, tra una mostra e l'altra, ci sono seminari, dimostrazioni di stampa, servizi stampa fine art e qualche stramberia e amenità.

Le stampe di elevatissima qualità Epson

Tra le più originali stranezze devo citare gli elicotterini per fotografia aerea, gagliardissimi, ma forse di difficile utilizzo in un paese che difende, per legge, tanti, tantissimi luoghi “sensibili” come la strategica linea ferroviaria Novara – Varallo, vulnus dei collegamenti del nord Italia. Mi soffermo ad un seminario sulla street photography tenuto dal simpatico fotografo Stefano Corso. Interessante e piacevole. Bravo. Unico neo, la location, martoriata dal tunz tunz della disco dance dello stand Canon, lì adiacente. Inoltre, un consiglio ai titolari dello stand di IMAGE Magazine: le foto alle pareti … possono distrarre.

L'interessante conferenza di Stefano Corso

Curioso invece lo stand dei lettori di portfolio, una batteria di tavolini di esaminatori ed esaminandi. Onestamente questa è una cosa che non capisco, è oltre le mie capacità di comprendonio. Perché la gente deve mostrare un portfolio ad un signore estraneo che, suppongo, sarà chiamato a produrre un qualche giudizio. Al di là dei titoli che l'esaminatore sicuramente vanta nel curriculum, a che pro tutto ciò? Se il giudizio emesso è negativo cosa deve fare il malcapitato, smettere di fotografare? E se è positivo, abbandonarsi alla professione? Tanti auguri! Scopro inoltre che esistono delle gare di Portfolio. A questo punto mi arrendo. Vengo catturato invece da una piccola edicola dove tale Settimio Benedusi è disposto alla qualunque, almeno così dice il cartello. Non me ne voglia Settimio, ma proprio non lo conoscevo. Sul web la ricerca mi ha condotto al suo sito. Ho visto i suoi soggetti: la svanzica è sempre un gran soggetto. Avessi saputo mi sarei messo in coda anch'io per chiedergli semplicemente : come hai fatto ?

Settimio e la sua edicola: un Grande!

Me ne vado dalla fiera non senza un passaggio da HF Distribuzione, dove una ragazza rossa di capelli e simpatica mi arpiona e riesce, senza difficoltà, a farmi comperare un libro. Beh brava lei come venditrice, ma ha avuto gioco facile perché il libro che ho adocchiato era Dies Irae di Paolo Pellegrin edito da Contrasto. Una raccolta di immagini da fucilata negli zebedei eseguiti magistralmente da, forse, il più potente fotografo italiano di guerra, e varie disgrazie umane, attualmente in attività. Effettivamente questa raccolta di Pellegrin è molto cupa, speravo di trovare qualche fotocolor di quelli che ho visto negli ultimi due lavori su NG Magazine, ma ho cercato invano. In questo volume Pellegrin non ha lasciato spazio alla speranza. E io ho tirato sul prezzo: sconto fiera e ci vediamo nel 2015.

8 commenti:

  1. Non voglio fare il bastian contrario ma... se lo scatto di prova del "meraviglioso" Sigma 35mm 1,4 che ti fa sbavare se avessi interesse ad un'ottica di questo tipo... bè allora fa veramente cagare! Dato che c'eri, perchè non provavi il Nikkor 35mm. 1,4! In quel controluce forse avresti capito che l'erba del vicino, non è affatto più verde e che forse una flangia che si acquista a parte, per una tipologia di utenti che usano quell'ottica quasi mai sul cavalletto, non è che sia proprio intollerabile! E' invece intollerabile che tu possa parlare della Nikon in questi termini! Bisogna che ti si guasti qualcosa che non è Nikon, così forse capirai cos'è il rispetto di un marchio che ha insegnato al mondo, costringendolo ad adeguarsi, cos'è il servizio post vendita e l'assistenza e che, pur raggiungendo livelli di affidabilità fuori contesto, resta una realtà insostituibile ed ineguagliabile per rapporto qualità prezzo e servizi a disposizione dell'utenza! Naturalmente non mi riferisco alla gamma più bassa dei prodotti, nella quale molti possono dire la loro!
    Peccato per il tuo articolo; fossi stato meno caustico e avvelenato, forse sarebbe stato anche apprezzabile! Può darsi che tu vada alla NITAL per provare i prodotti ma, credo che tu per acquistare ti rivolga solo al parallelo!
    Con uguale disistima, ti saluto.

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  2. La foto con il 35 1.4 Sigma presenta un brutto flare causato da enorme ditata su lente frontale. Come sai gli obiettivi in prova sono parecchio smanazzati, effettivamente ho dato per scontato questo fattore come se tutti quelli che frequentano le fiere lo sapessero. Nel complesso ribadisco che, a differenza delle realizzazioni precedenti, Sigma ha realizzato dei prodotti veramente differenti. Vedremo in futuro che accadrà. Quello che invece sta accadendo, caro il mio anonimo, è che Nikon sta lasciando degli spazi nei quali altri costruttori si infilano ...

    Non credo che sia affare tuo e di nessuno sapere dove e come compro la mia attrezzatura. Non è un fregio comprare Nital come non è spregio comprare da altri. Si chiama MERCATO. Se tu non lo comprendi, me ne duole. Per quanto riguarda l'assistenza tocchi un tema sul quale Nital, con tutto il rispetto, avrebbe qualche ampio margine di miglioramento. Detto questo il fatto che tu non riporti nemmeno un nome a firma della tua osservazione, mi intristisce ulteriormente.
    A differenza tua io non ti saluto con disistima, ti abbraccio e aspetto tue nuove osservazioni.
    Ciao Maglia Nera.

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  3. Per la precisione, Polyphoto non è più distributore Leica da aprile 2012. Leica ha ora una propria filiale italiana ed ha anche rivisto la rete dei rivenditori (http://www.reflex.it/news/2012/03/nasce-leica-camera-italia/).
    Non era presente al Photoshow, come hai notato, ma ha curato una serata speciale "Happy Leica" il 25 marzo. Come cliente registrato ho ricevuto l'invito.

    (Vieni a trovarci per vivere con noi una serata speciale dedicata a tutti gli amanti del mondo Leica. Ti aspettiamo!

    Il presente invito è strettamente personale.
    Deve essere stampato e esibito all'ingresso.

    25.03.2013, ore 18.00
    Via Solferino, 33 Milano)

    Cordialità,
    Luigi

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  4. Ohh sì Luigi!
    L'ho scoperto dopo il Photoshow (e dopo aver scritto l'articolo). E ci son rimasto perché, visto da fuori, il matrimonio tra Polyphoto e Leica sembrava solido e inscindibile.

    Nel complesso comunque l'assenza di Leica si è notata. Dispiace che una fiera come questa perda uno dei suoi più importanti attori. Ho compreso che Leica sta facendo delle scelte di marketing particolari, tendendo a smarcarsi dal tipico "ambiente" della fotografia a cui siamo abituati e nel quale siam cresciuti.
    La cosa mi sorprende un po' perché mi risulta che i vestiti si comprino ancora nei negozi di abbigliamento e le gomme dal gommista, quindi per Leica sarà abbastanza difficile scollegarsi dal mondo della fotografia finché produrrà macchine fotografiche. O no?

    Ammetto di non essere la persona giusta per parlare di questo. A parer mio è un paradosso che l'equipaggiamento fotografico per la fotosub non sia mai stato presente nella fiera della fotografia e sia invece in mostra nella fiera della subacquea. Per me fare foto è far foto, indipendentemente da dove ci si metta a fare click.

    Un saluto Luigi e a presto.

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  5. Ciao, scusa per l'anonimato che di solito non uso ma, involontariamente non mi sono accorto neanche del perchè è venuto fuori! Apprezzo la tua risposta e mi scuso per la mia durezza, ma mi sono un po inalberato perchè dovunque leggo molta leggerezza e commenti che francamente, fanno dispiacere, nonostante qualunque sforzo venga fatto da aziende che, con i tempi che corrono, dovrebbero invece essere spronate quando non ringraziate! Naturalmente difendo a spada tratta la NITAL e non basta che tu mi spieghi come funziona il mercato, se fosse sano, ognuno potrebbe disporre di tutte le caratteristiche necessarie a crearsi il suo, invece di offrire solo prezzo, sfuttando quanto fanno gli altri per promuoverlo. E poi, non parlarmi di garanzia e di miglioramenti che la NITAL dovrebbe fare. Forse sono troppe le assiatenze che fa a tutti i "paralleli"! In ogni caso, non è affar mio che tu acquisti il parallelo, di cui peraltro sono certo, era solo per farti comprendere che non è affatto una novità tua, ne una cosa seria, approfittare di quanto fa il distributore ufficiale per conoscere, approfondire, provare quanto mette a disposizione la Nital, per poi rivolgersi a chi sulla base di tutto questo, offre un prezzo migliore! Questo poi senza parlare di quanto offra la Nital sul Web, cosa impagabile!Dico solo che ci vorrebbe un po di rispetto e di amore per il giusto!
    In merito alla SIGMA, pur condividendo quanto dici in merito alle ottiche di recente presentazione, resta il fatto che infatti, anche i prezzi crescono per offrire di più! In ogni caso, anche Nikon si muove in direzione opposta e se avrai occasione di provare il nuovo Nikkor 70/200 f.4 a 1500,00 Euro (ufficiale) vedrai che a parità di prezzo con il sigma, stessa focale ma 2,8, tra i due non è da preferire l'ultimo, nonostante offra un diaframma in più ed i 40€. che ci vogliono in più sul Nikon per la corona del cavalletto!
    Ti ringrazio della risposta, mi chiamo Giovanni Fanuele e non lavoro per la Nital!Un saluto, questa volta cordiale.

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  6. Ciao Giovanni! ho piacere a confrontarmi con te.
    Purtroppo mi dispiace contraddirti, ma (come del resto lasciavo intendere in precedenza) tu non sai dove compero la mia attrezzatura e quali siano le mie logiche di "investimento". In realtà sono un buon cliente per Nital. Ma allo stesso tempo valuto anche altre opzioni. Quando Nital rilevò la distribuzione Nikon dalla precedente Konos, salutai la cosa con favore in quanto, essendo Nital un sottoprodotto Fowa, non poteva che migliorare il servizio! E così è stato. Caro Giovanni c'è però un brutto rovescio della medaglia nelle grandi concentrazioni: si chiama monopolio. Ti devo ricordare cosa sono stati gli anni '80 nella fotografia naturalistica? Questo potrebbe essere il tema per un post futuro, devo solo recuperare dei listini d'annata. In soldoni, prima dell'avvento dei liberi importatori, sostanzialmente certi obiettivi erano appannaggio solamente di persone con una certa disponibilità economica. Tutti gli altri? Novoflex, con buona pace della produzione nipponica ai tempi già molto più avanti. Oggi un 300/2.8 se lo può permettere un qualsiasi serio appassionato. 25 anni fa NO. Guarda, lasciamo a Nital fare la sua parte, che la sa fare molto molto bene. Tra poco a Moncalieri verrà inaugurata la nuova sede con (almeno mi risulta) spazi espositivi di rilevanza: alleluja! Ben felice di visitarla.
    Sul servizio post vendita. Mi risulta che Nital sia stata costretta per legge dello Stato a riconoscere la garanzia di prodotti Nikon UE. Bisogna arrivare ad una causa civile per cose di questo genere? Mah, io comunque in 25 anni di fotografia tutte le volte che mi si è rotto qualcosa, ho dovuto pagare, aspettare e pagare: e non mi lamento di ciò, affatto. Mi basta che il lavoro sia fatto bene, e da milanese acquisito confermo che Bames (succursale LTR) lavora molto bene.

    Sul 70-200/4 mi sa che parliam la stessa lingua. L'ho provato allo stand e ti dico che se fosse stato presentato qualche anno fa l'avrei preferito al 70-200/2.8 VR II. Invece le cose sono andate diversamente e nello zaino mi porto sto zoom , meraviglioso, ma STERMINATO in dimensione (questo aggettivo l'ho rubato da un bell'articolo di Reflex d'annata, articolo nel quale l'aggettivo in questione veniva usato per descrivere l'80-200/2.8 AF-S). Guarda il confronto con il Sigma, nemmeno mi vien in mente di farlo, perché sono due oggetti differenti con caratteristiche (peso prestazioni dimensioni) così diverse da collocarli in ambiti distinti. Però, concedimi, ma che miseria è questa del collare venduto a parte! (una miseria tutta Nikon casa madre intendiamoci bene).

    Infine su Sigma, Tokina, Tamron e gli altri: fanno delle cose che Nikon non vuole fare. Tipo un fisheye che metta a fuoco a 10-15 cm, un macro AF-S stabilizzato più lungo di 105mm o superwide zoom come l'8-16 o zoom fisheye come il Tokina entrambi per il formato DX. Cosa dobbiam fare noi? aspettare ce il colosso si decida? Non penso proprio. Le foto che faccio adesso, oggi, non è detto che possa farle domani o tra 5 -10 anni (ehhhh sono i tempi di Nikon).

    Giovanni ti ringrazio per la tua controreplica e attendo tue news al vetriolo

    ciao

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  7. Aggiornamenti dall'importatore italiano Nital

    A seguito di una mia richiesta di informazioni relativamente al servizio di assistenza (per apparecchi di loro importazione, ma nella richiesta non avevo specificato) LTR mi risponde così
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    Gentile Sig. Brustia,
    in merito alla Sua richiesta La informiamo che in Italia l'unico Centro Assistenza autorizzato Nikon è LTR Service srl - Via Vittime di Piazza Fontana n° 52 - 10024 Moncalieri TO www.ltr.it .
    Le ricordiamo che un normale intervento di pulizia sensore ha un costo di circa 50/60 euro.
    La informiamo che il laboratorio LTR Service si occupa solo ed esclusivamente di prodotti di distribuzione italiana Nital (www.nital.it). Le comunichiamo che potrà far pervenire l'apparecchio da riparare presso il Centro Assistenza LTR Service srl - Via Vittime di Piazza Fontana n° 52 - 10024 Moncalieri TO www.ltr.it (orari laboratorio da lunedì a venerdì dalle ore 08.30-18.30 ed il sabato dalle ore 8.30-12.30). Dopo una verifica tecnica il laboratorio avrà cura di inviarLe un preventivo di spesa con il dettaglio degli interventi necessari.
    Le comunichiamo inoltre che il costo di un eventuale rifiuto del preventivo è di € 15 + IVA + spese di spedizione.
    La preghiamo di allegare al prodotto il tesserino di garanzia e proprietà Nital Card (se in possesso) in fotocopia, i Vs Dati compresi di codice fiscale ed il problema riscontrato. Può effettuare la registrazione del prodotto autonomamente tramite il seguente link
    http://www.ltr.it/in...site&method=reg
    Nel caso non potesse registrarsi sul sito, può inserire all'interno del pacco una lettera accompagnatoria scritta a mano.
    Le comunichiamo infine che nel caso in cui il prodotto non fosse di distribuzione italiana Nital, non sarà possibile inoltrare lo stesso presso il nostro laboratorio tecnico in quanto LTR Service gestisce l’assistenza (in garanzia e fuori garanzia) esclusivamente dei prodotti di distribuzione Nital (www.nital.it ).
    Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare il nostro sito all’indirizzo www.ltr.it, dove potrà inoltre verificare progressivamente il tracking dello stato di lavorazione del suo prodotto, una volta che questo sarà stato preso in carico dal centro assistenza.

    Cordiali saluti,
    L.T.R. SERVICE
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    Appare chiaro che LTR rifiuterà dalla riparazione qualsiasi apparecchio che non sia di distribuzione Nital, quindi anche quelli di regolare importazione UE. Insomma per Nital torniamo agli anni '80 prima di Shengen, prima degli accordi di mercato comune europeo, quando c'era il dazio doganale tra Francia e Italia con i relativi gendarmi sui rispettivi confini.
    Buono a sapersi quindi soprattutto per i pochi turisti tedeschi, inglesi , danesi che nello stivale italico amano spendere magari dei mesi. Bene: se gli si scassa la Nikon sappiano che in Italia la loro bella garanzia UE vale nulla, ed è inutile che si rivolgano al negoziante della città più vicina che tanto nemmeno lui potrà aiutarli.
    E noi italiani? Noi comperiamo Nital che ci fa anche bene alla salute

    Sono FURIBONDO!

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  8. Sorry for the missing but I started to manage all unsigned message as Spam.
    I hope that all folks can understand.
    Bye

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Sorry for the missing but I starting to manage all unsigned message as Spam. I hope that all folks can understand.