Registro Cronologico Eventi 2021

16-08-2021
"vecchio scarpone, quanto tempo è passato". In effetti, ne son passati di anni e gli scarponi di Laura sono arrivati alla fine. Non ci badi finchè non è troppo tardi, quando la suola si scolla e devi scendere a valle sperando di fare in tempo. Ecco, questo ci è accaduto sui sassi del biellese, cercando di raggiungere la vetta del monte Mars (2600 metri di sassi scomposti). Un rientro, nella notta, con il patema d'animo. Ripercorrendo l'archivio mi sono reso conto che Laura, con quegli scarponi, di sentieri ne ha percorsi parecchi.

Arrivati alla meta: 11 anni di onorato servizio

2010 Lapponia Inari

2013 Costa Rica Cauhita

2015 Punta Cartucceddu (Ogliastra)

2015 Monte Teggiolo (Verbania)

2021 Monte Mars (Biella), ultima fatica

La tomaia è ancora in ottimo stato, ma la suola...

La suola si stacca e non si può riparare

Fortunatamente Scarpa li produce ancora, non è ovvio. Ecco i sostituti pronti per ripartire.

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Maggio 2021 - 10 anni di blog!

Sasso nel fiume la sera, Parco Lame Sesia San Nazzaro (NO) - Gennaio
Nikon D5, ob. Nikon AFs 600/4 VR G, Gitzo GT3541LS Arca B1

Onestamente non potevo immaginare che il decennale di questo blog potesse cadere durante una PANDEMIA MONDIALE. Sospettavo già da ragazzo che la vita da adulto sarebbe stata complicata. Complicata sì, complicata. Come tanti, in questo momento disgraziato, sto letteralmente facendo zig zag attorno al virus COVID. Ho, da pochissimo, ricevuto la mia prima dose di "antivirus" britannico, lo stesso tipo di vaccino di Mick Jagger e Pete Townshend, il che mi fa un certo gusto, in barba alle polemiche idiote che son esplose negli ultimi due mesi. 

La disgrazia ha voluto che mia madre venisse colpita dal COVID proprio ora che stiamo uscendo dal tunnel. Nonostante la doppia dose di Pfizer, ricevuta tra marzo ed aprile, mia madre è stata infettata. Il dato rassicurante è che sembra ne stia uscendo e ciò pare avvenire in modo rapido e con poco dolore, evidentemente il vaccino tedesco-americano il suo lavoro lo fa. 

Negli ultimi mesi non ho letteralmente tempo di prendere in mano una fotocamera e, quando l'ho fatto, la mia mano non pare essere stata troppo salda. La D800e mi è volata sul pavimento in anticamera, ha battuto secco sulle piastrelle di gress ed è esplosa la capottina.

colpo secco e crack, la frittata è servita

cucu, guarda dentro cosa c'è?

La cosa è accaduta a gennaio, la sera, di ritorno da una delle tre uscite che ho fatto quest'anno. Fortunatamente PRAVO conosce il suo mestiere e in pochi giorni mi ha sostituito l'intera calotta superiore e la macchina è tornata come nuova, pronta per uscire di nuovo, lei..appunto. 

In una di queste pochissime uscite, in un giorno mite di fine inverno, son tornato, dopo tanti tanti anni, al capanno dell'argine di Albano, quello che guarda l'isolone di Oldenico (VC). Ci sono andato in una pausa del fine settimana e mi son portato appresso il tele corto. Pur sapendo che con quell'ottica, pur alla focale massima, non avrei potuto inquadrare granchè, ho scelto ugualmente quell'obiettivo per "star leggero" e fare una "roba veloce". Meglio avrei fatto a lasciarlo a casa.

Il capanno di Oldenico - Febbraio
Fuji XPro2 ob Fujinon XF 23/2 WR 

Il Nikon 200-400 è troppo "corto". Oldenico (VC) - Febbraio.
Fuji XPro2 ob Fujinon XF 23/2 WR

I pioppi dell'isolone di Oldenico visti dal capanno. Oldenico (VC) - Febbraio
Fuji Xpro2, ob Fujinon XF 50/2 WR

Dato il movimento di uccelli sugli alberi dell'isolone, mi sono ripromesso di tornare in primavera e provare a realizzare qualche scatto utilizzando la focale più lunga di cui dispongo. E così a marzo sono rientrato nel capanno ed ho puntato il tele più lungo che ho verso all'intrico dei rami dove aironi cenerini e cormorani iniziavano le manovre di nidificazione.

Aironi cenerini al nido. Oldenico (VC) - marzo
Nikon D500, ob Nikon AFs 600/4 VR G + TC17, Gitzo GT5541LS, PC74-BNS

Poche immagini significative, forse una sola, quella qui sopra. Di bello c'è che il 600mm + moltiplicatore 1.7x su fotocamera di formato ridotto Nikon D500 (1500mm equiv.) mi ha fatto registrare immagini decisamente incise, alla faccia degli oltre 300 m di distanza di ripresa. Certamente ha aiutato la posizione alta del capanno e dei nidi tale da escludere, dalla traiettoria di ripresa, gli strati d'aria più vicini al terreno. 
Per le poche uscite fatte, devo ammettere, la mia fotocamera ha inquadrato ben poche bestiole. Mai come quest'anno ho registrato una penuria così feroce di occasioni fotografiche.

Proseguirò indefesso la mia indagine sul territorio di collinare, parco del Piano Rosa di Ghemme, sperando in qualche (fortuito) incontro. Per ora solo rami e betulle. 

Ad maiora! :)