Un ragno che esiste (non che vive: ESISTE) solo a Pavia, il guaio della pochezza della conoscenza diffusa, la sorpresa dei risultati di uno studio di cui pochi ne san qualcosa oltre che, naturalmente, l'incontro con tanta bella gente di tutte le età. Questo è stato, per punti e per "topic" il mio 25 febbraio 2017. Il convegno, organizzato da Novara Birdwatching per festeggiare i 20 anni della lista nazionale di EBN, è stato questo e molto di più.
Pubblico le immagini di un incontro, una festa, un momento di aggregazione, di socialità, il cui collante è stato, e sarà per il futuro, la passione per Natura di casa nostra, del fuori porta. Tutti i partecipanti, tutti, sono persone i cui occhi indagatori sono rivolti prima al giardino di casa, al campo di là della statale e poi sul mondo intero. Da ragazzo pensavo che non valesse la pena cercare la natura selvaggia dove, in prima evidenza, non c'è: quanto mi sbagliavo. L'ho capito con la fotocamera che il Serengeti può essere dietro i capannoni della Valgro, dopo l'autostrada per Milano, e ciò che è esotico e selvaggio (cioè affascinante) è da ricercare più nello spirito che in una regione del Reef africano. Da qui, da questo presupposto, gli occhi curiosi scrutano, analizzano, categorizzano, catalogano e imparano. Si inizia forse per gioco, per passatempo, per curiosità giovanile, un manuale poi due, tre, quattro e si compone una libreria; l'approfondimento cresce, si intensifica e in certi casi assume valenza scientifica, ma comunque sia si accumulano esperienze, conoscenze che (attenzione bene) non sono quelle pur vaste del contadino anziano o del cacciatore d'esperienza, eh no, perchè si tratta di sapere trasversale, multidisciplinale magari un po' superficiale, ma mai confinato ad una finalità specifica.
Pubblico le immagini di un incontro, una festa, un momento di aggregazione, di socialità, il cui collante è stato, e sarà per il futuro, la passione per Natura di casa nostra, del fuori porta. Tutti i partecipanti, tutti, sono persone i cui occhi indagatori sono rivolti prima al giardino di casa, al campo di là della statale e poi sul mondo intero. Da ragazzo pensavo che non valesse la pena cercare la natura selvaggia dove, in prima evidenza, non c'è: quanto mi sbagliavo. L'ho capito con la fotocamera che il Serengeti può essere dietro i capannoni della Valgro, dopo l'autostrada per Milano, e ciò che è esotico e selvaggio (cioè affascinante) è da ricercare più nello spirito che in una regione del Reef africano. Da qui, da questo presupposto, gli occhi curiosi scrutano, analizzano, categorizzano, catalogano e imparano. Si inizia forse per gioco, per passatempo, per curiosità giovanile, un manuale poi due, tre, quattro e si compone una libreria; l'approfondimento cresce, si intensifica e in certi casi assume valenza scientifica, ma comunque sia si accumulano esperienze, conoscenze che (attenzione bene) non sono quelle pur vaste del contadino anziano o del cacciatore d'esperienza, eh no, perchè si tratta di sapere trasversale, multidisciplinale magari un po' superficiale, ma mai confinato ad una finalità specifica.
Punto di ritrovo mattutino presso l'Oasi di Casalbeltrame (NO). Visto poco chiacchierato tantissimo |
Al castello di Vicolungo: l'ATL ci ha invitato tutti ad assaggiare la Paniscia ed un Fara SQUISITO. |
Franco e Ivaldo e la giacca sul posto vuoto è la mia. Vicolungo (NO) - Febbraio. Nikon D800e ob Nikon AFs 18-35/3.5-4.5 G. |
Momenti conviviali, i saluti del sindaco (sindacA, così da far contenta la Boldrini) e l'applauso allo chef, meritato giuro. Vicolungo (NO) - Febbraio. Nikon D800 ob. Nikon AFs 70-200/2.8 VR II G. |
Parliamoci chiaro non si è trattato di un workshop accademico in cui docenti universitari presentano le loro pubblicazioni inondando la platea di grafici e numeri, si è trattato invece di un atto di divulgazione bella e buona adatta a qualunque profilo di uditore, unico requisito necessario: una sana e abbondante predisposizione alla curiosità. Sono convinto che, per quanto le tecnologia moderne giochino (idealmente) un ruolo di grande importanza nella diffusione della conoscenza, non c'è paragone con il trasferimento diretto del sapere, dal racconto parola per parola fatto da persona fisica presente e viva. Riflettevo su questo mentre le parole di Richard Billington, ricercatore di Plymouth di stanza in Italia, descrivevano con dettaglio lo stato della conoscenza diffusa e l'importanza di divenire, ciascuno nei suoi limiti, un osservatore, un registratore metodico e scientifico di quanto ci circonda. Il richiamo ad estendere i propri interessi oltre l'osservazione ornitologica non mi ha sorpreso. Pensare di uscire con il binocolo ed osservare SOLO la fauna con penne e piume non è mai stato nelle mie intenzioni, gli uccelli sono semplicemente i vertebrati più grossi e diffusi e quindi diventano naturalmente soggetti fotografici d'elezione, ma non ho mai pensato che una trota lo sia di meno, è solo più difficile (operativamente parlando) metterla nel mirino. Il richiamo del professor Bogliani a non limitare l'osservazione ai soli volatili non andrà disatteso, affatto. Che i volatili siano parte del tutto è noto, meno noto, e Bogliani lo ha chiarito, è che non possiamo usare i soli uccelli come target di biodiversità. Le conclusioni delle ricerche di Bogliani, da lui illustrate in modo molto coinvolgente, sono sorprendenti. Insomma occhio a chiocciole, muschi, erbe, ranocchi e ragnazzi perchè la loro distribuzione di specie offre un'immagine veritiera dello stato del biotopo. L'averla mascherata non basta.
Ma io sono rimasto affascinato dal lavoro descritto da Massimo Soldarini "Vive solo chi si muove". Da molti anni osservo come gli "altri" abitanti di questo mondo cercano di adattarsi alle modifiche del territorio apportate dalla mia specie. Le azioni dell'uomo sono tipicamente di urbanizzazione cioè di occupazione del suolo. Poi, quando si esagera, finisce che un po' di persone si incazzano ed allora, con i suoi tempi, l'autorità capisce e istituisce il Parco, l'area a protezione speciale, il rifugio faunistico, come a lavarsi la coscienza credendo d'aver realizzato una sorta di arca di Noè dove "gli altri" possono trovar rifugio (meglio dire habitat). Eh no, non basta mica, ma secondo voi un pettirosso che attraversa mezza europa può accontentarsi di mezzo ettaro di salici su miglia quadrate di cemento e asfalto? Forse sì, se riesce a trovarlo. La regione Lombardia con LIPU, appoggiandosi al fondo europeo LIFE e con la sponsorizzazione della fondazione Cariplo (fan qualcosa ste banche, evidentemente ogni tanto si sbagliano) hanno realizzato lo studio LIFE TIB Trans Insubria Bionet il cui scopo è stato quello di tracciare le connessioni tra aree verdi della regione Lombardia (provincia di Varese) per individuare i punti di criticità nella connessione tra Appennino e Alpi, cercare di risolverli e tenere conto di questa realtà nella pianificazione urbanistica. Quest'ultimo punto è quello dirimente perché nessuno mai prima di ora ha introdotto questi concetti nella pianificazione urbanistica, roba a totale appannaggio degli architetti del paesaggio con specializzazione "urbanistica" su cui etologi, ecologi, erpetologi ecc non hanno mai potuto neppure segnalare il loro punto di vista. Ma la notizia vera è che uno studio analogo, i cui risultati saranno pubblicati a breve, è stato svolto sulla provincia di Novara. A tal proposito Soldarini ha voluto osservare come in quest'ultimo lavoro hanno potuto accedere, oltre alla conoscenza dei molti osservatori "esperti" (quelli che ho descritto sopra) anche agli archivi dell'ARPA Piemonte i cui dati sono stati importantissimi per individuare zone insospettabilmente molto interessanti. Sì perché tanti animaletti resistono, talvolta prosperano, in luoghi in cui non si getterebbe uno sguardo nemmeno se obbligati.
Invito i lettori ad approfondire l'argomento, non è cosa da tecnici o scienziati, è cosa importante che interessa tutti noi perché se è vero che se fuori della porta non vola più un pipistrello il nostro avatar su facebook non ne risente, è altrettanto vero che l'altro avatar, quello che la mattina deve andare in bagno e a mezzogiorno desidera sedersi ad un tavolo, in modo indiretto (ma nemmeno troppo indiretto) ha giovamento dei pesci nei fiumi come delle rondini nel cielo e delle api sui fiori.
Questo ed altro è stata la convention novarese dei 20 anni di EBN. Ettore Rigamonti è l'uomo che sta dietro a questa come alle precedenti iniziative avvenute in passato, è lui che dedica tempo, forza ed energie per parlare, attraverso il birdwatching e ad una semplice mailing list, dell'ecologia territorio. E' fare ecologia applicata in modo nuovo, con la conoscenza e la divulgazione. Insomma, la coscienza ecologica può vivere e dare frutto senza mettersi a strillare all'assassinio del panda.
Grazie Ettore.
Ma io sono rimasto affascinato dal lavoro descritto da Massimo Soldarini "Vive solo chi si muove". Da molti anni osservo come gli "altri" abitanti di questo mondo cercano di adattarsi alle modifiche del territorio apportate dalla mia specie. Le azioni dell'uomo sono tipicamente di urbanizzazione cioè di occupazione del suolo. Poi, quando si esagera, finisce che un po' di persone si incazzano ed allora, con i suoi tempi, l'autorità capisce e istituisce il Parco, l'area a protezione speciale, il rifugio faunistico, come a lavarsi la coscienza credendo d'aver realizzato una sorta di arca di Noè dove "gli altri" possono trovar rifugio (meglio dire habitat). Eh no, non basta mica, ma secondo voi un pettirosso che attraversa mezza europa può accontentarsi di mezzo ettaro di salici su miglia quadrate di cemento e asfalto? Forse sì, se riesce a trovarlo. La regione Lombardia con LIPU, appoggiandosi al fondo europeo LIFE e con la sponsorizzazione della fondazione Cariplo (fan qualcosa ste banche, evidentemente ogni tanto si sbagliano) hanno realizzato lo studio LIFE TIB Trans Insubria Bionet il cui scopo è stato quello di tracciare le connessioni tra aree verdi della regione Lombardia (provincia di Varese) per individuare i punti di criticità nella connessione tra Appennino e Alpi, cercare di risolverli e tenere conto di questa realtà nella pianificazione urbanistica. Quest'ultimo punto è quello dirimente perché nessuno mai prima di ora ha introdotto questi concetti nella pianificazione urbanistica, roba a totale appannaggio degli architetti del paesaggio con specializzazione "urbanistica" su cui etologi, ecologi, erpetologi ecc non hanno mai potuto neppure segnalare il loro punto di vista. Ma la notizia vera è che uno studio analogo, i cui risultati saranno pubblicati a breve, è stato svolto sulla provincia di Novara. A tal proposito Soldarini ha voluto osservare come in quest'ultimo lavoro hanno potuto accedere, oltre alla conoscenza dei molti osservatori "esperti" (quelli che ho descritto sopra) anche agli archivi dell'ARPA Piemonte i cui dati sono stati importantissimi per individuare zone insospettabilmente molto interessanti. Sì perché tanti animaletti resistono, talvolta prosperano, in luoghi in cui non si getterebbe uno sguardo nemmeno se obbligati.
Invito i lettori ad approfondire l'argomento, non è cosa da tecnici o scienziati, è cosa importante che interessa tutti noi perché se è vero che se fuori della porta non vola più un pipistrello il nostro avatar su facebook non ne risente, è altrettanto vero che l'altro avatar, quello che la mattina deve andare in bagno e a mezzogiorno desidera sedersi ad un tavolo, in modo indiretto (ma nemmeno troppo indiretto) ha giovamento dei pesci nei fiumi come delle rondini nel cielo e delle api sui fiori.
Questo ed altro è stata la convention novarese dei 20 anni di EBN. Ettore Rigamonti è l'uomo che sta dietro a questa come alle precedenti iniziative avvenute in passato, è lui che dedica tempo, forza ed energie per parlare, attraverso il birdwatching e ad una semplice mailing list, dell'ecologia territorio. E' fare ecologia applicata in modo nuovo, con la conoscenza e la divulgazione. Insomma, la coscienza ecologica può vivere e dare frutto senza mettersi a strillare all'assassinio del panda.
Grazie Ettore.
La spalla del Signor Pela, colonna portante delle guardie del Parco delle Lame del Sesia. |
Ettore controlla che la tecnologia non ci si rivolti contro. |
Ivaldo traffica con il microfono, preparativi per gli interventi. |
Inizia la conferenza. L'uomo in verde non demorde. | Parla l'Ettore, dai fagli la foto con il logo di BW Novara sullo sfondo; zac Franco estrae il cellulare, del resto il 500mm è rimasto a casa... |
Dobbiamo alla tenacia di quest'uomo l'esistenza e la prosperità del nodo di EBN di BW Novara. Una standing ovation per Ettore Rigamonti. |
EBN ha fatto già 20 anni, grande conquista, ma il buon Luciano Ruggieri sorvola sul fatto che abbiamo tutti abbiamo 20 anni di più. |
Massimo Soldarini di LIPU illustra in anteprima il risultato dello studio sulla rete "verde" della provincia di Novara. Complimenti, di questa cosa dobbiamo parlarne di più. |
Professor G. Bogliani guest Star. |
Qui è quando ha cazziato tutti quanti. Ovviamente, con ragione. |
Non è stata colpa di Magnus, si tratta di vittime della Paniscia di Vicolungo. Ho avuto anche io un mancamento (più legato al mezzo dito di Fara che alla Paniscia) |
Lo scienziato sei tu? No Richard da' retta, lo scienziato sei "tu". Io al massimo sono un testimone (confusionario, maldestro e pasticcione). |
Ecco l'edificio dell'auditorium di Vicolungo outlet, il più importante centro commerciale della zona. Ma lo sapranno che si son presi in casa dei sovversivi del consumismo? |
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Sorry for the missing but I starting to manage all unsigned message as Spam. I hope that all folks can understand.