contro- intestazione

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Le piccole Valli

Le Piccole Valli sono quelle che si passano oltre, non si considerano a meno che non si abbia la passione della caccia, della ricerca dei funghi oppure se si risiede in zona, allora è conseguenza opportunistica.

Uno sguardo sulla valle Strona di Postua dalla riva verso il Luvot. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S. 

Si, succede così, sono mete di ripiego in cui rifugiarsi in attesa di tempi migliori. Lo è stato per me, ma solo all'inizio quando, queste piccole Valli, non le conoscevo affatto. Ora è diverso e ho difficoltà ad andare più lontano fintantoché non le avrò visitate TUTTE perché sono dannatamente, squisitamente, belle da morire. 

Il versante orientale del Monte Barone stringe il fiume Sesia contro il Monte Fenera. Qui c'è un interessante rilievo poco visibile ad occhio disattento, è il Monte Tovo, un'altura di soli 1300 m che fa da spalla boscosa alla più impervia Cima del Luvot di 1603m. Vi si arriva dall'abitato di Foresto, quindi si prosegue in auto per Costa Foresto per procedere su una stretta ma ben tenuta strada asfaltata. Abbiamo lasciato l'automobile  allo slargo terminale in terra battuta e da qui abbiamo seguito la larga mulattiera che aggira la cima del monte Tovo fino alla sella da cui parte una dorsale montuosa veramente interessante e facile (abbastanza facile) da percorrere. Sotto la cima il sentiero diventa difficile a causa della vegetazione che cancella le tracce. Al colle della Cuna si deve cercare il passaggio sulla destra che circoscrive il crinale più esposto e conduce ad un canalino da scalare. La pista da qui riprende verso il lato opposto dell'altura, quindi diventa molto ripido per raggiungere finalmente lo spartiacque della montagna e di conseguenza la vetta del Luvot. Non è una gita per ragazzini inesperti o culi molli, ci sono passaggi complicati in cui un po' di freddezza è necessaria.

Parcheggio alla partenza del sentiero. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
In auto non si passa. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Felci sul crinale verso il Luvot. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Lungo il sentiero. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Nella faggeta del crinale. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Fuori dal bosco il massiccio del Luvot. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Passaggio obbligato sotto la parete della Balmaccia. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Dalla Balmaccia il Monte Tovo. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
La Cuna, qui si deve cercare il passaggio sulla destra che aggira le rocce della foto. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S
Vista del crinale tra il Tovo ed il Luvot. La Cuna è dove la vegetazione è più scura, lì si deve cercare il passaggio sulla destra
(sinistra nella foto) che aggira la cresta più ripida. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S
Il canalino da scalare per aggirare il Luvot. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Passaggio tra le rocce per l'ultimo gradino verso il Luvot. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Il monte Barone dalla Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Panorama dalla Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S
Cresta del Bec d'Ovaga e rifugio Spanna Osella visto dalla cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z9 ob Nikon Z 400/2.8 TC, Gitzo GM2541 ed RH-0
Costa settentrionale della Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z9 ob Nikon Z 400/2.8 TC, Gitzo GM2541 ed RH-0.
Le case di Borgosesia dalla Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z9 ob Nikon Z 400/2.8 TC, Gitzo GM2541 ed RH-0
Il Monte Tovo visto dalla Cima del Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S
Alla Cuna sotto il Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 20-70/4 S
Sciame di  insetti nell'ombra del massiccio Luvot. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z9 ob Nikon Z 800/6.3 S Leofoto LS-223 ed XB-42.
Ultime luci tra le coste montuose. Monte Tovo, Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z9 ob Nikon Z 800/6.3 S Leofoto LS-223 ed XB-42.
Il profilo del Monte Barone nella luce della sera. Monte Tovo, Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S 

Scendendo dal Luvot abbiamo incontrato un camoscio.
Un'apparizione rapidissima che mi ha stupito perchè su queste belle montagne, il Camoscio è nel mirino delle carabine. Eppure questi ungulati si spingono fino qui, fino ai bordi delle coste montuose appoggiate alla piana antropizzata da scoppiare. Mi chiedo che senso abbia, data la situazione, consentire il piacere (che comprendo) di cacciare. Non so come si possa pensare che sparare a questi animali possa avere un qualche senso oltre al piacere, ripeto, di chi pratica questa attività. Tutti i selvatici (dico tutti) che ho incontrato nelle mie escursioni, so che sono sono dei Superstiti, dei tenaci sopravvissuti alla riduzione del territorio di sostentamento. E questi miracolosi superstiti, per divertimento, li prendiamo a fucilate. Amici cacciatori, fatevene una ragione: il vostro lusso, perchè è tale quel piacere di cui oggi ancora godete, non ha futuro, non può averne, cribbio, e lo sapete, non mentitevi.


Monte Luvot (cima).  Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
In cima al Luvot c'è anche una seduta per godersi la vista sulla valle. Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
In cima al Luvot in compagnia del 400mm.  Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.
Alla Cuna in posta per i selvatici. Monte Tovo Quarona (VC) - Agosto.
Nikon Z7 II ob Nikon Z 24-70/4 S.

Minitreppiede e piastre ultraleggere per Maxicarico

Dopo tanti anni, torno a parlare di equipaggiamento fotografico, e ci ritorno per un treppiede micidiale.

Treppiede Leofoto Ranger LS-223CEX

La transizione a mirrorless mi è cambiato un po' il mondo, la rivoluzione è stata  tale che, dopo quasi 2 anni, non posso dire d'aver tutto sotto controllo. Quel che è certo è che, dopo un avvio strepitoso, le mie mirrorless si stanno dimostrando "sfigate": non riesco a fotografare quello che vorrei, cioè le occasioni stanno diventando rarissime. Non credo che centri la tecnologia, centra la pura "sfiga", appunto.


Squadrone teleobiettivi Nikon di famiglia F e famiglia Z.

"Mirroless" ML significa senza specchio. La scomparsa dello scatto con "rinculo" ha scombinato la regola con cui ho costruito, negli anni, il mio arsenale di treppiedi. Adesso posso utilizzare il piccolo Leofoto LS-254C e testa XB-44 con Nikon Z9 e super tele Nikon Z 800/6.3. 
Sbalorditivo.
Ma ci sono situazioni in cui anche il LS-254C è fuori luogo. Mi e' successo in Val Sessera, in aprile, dove, tra i sassi dell'alpe Artignaga, ho dovuto appoggiare il Nikon Z 400/2.8 TC sulle rocce in scomodo equilibrio, perchè il treppiede non ci stava. Per puro caso, cazzeggiando in internet mi sono imbattuto in una soluzione singolarissima di Leofoto: il Ranger LS-223CEX con piattello RH-0. Accidenti, vuoi vedere che calza a pennello?

La fornitura "fuori dalla scatola" del Leofoto Ranger LS-223CEX.

"Vabbè, è come il Leofoto LS-254C ma più curto". Si, ... ni, nel senso che per essere corto è corto (e mi serviva che fosse così), ma bisogna guardarlo bene. La serie Leofoto CEX monta una culla di livellamento al posto del piattello classico a cui si avvita la testa. In abbinamento ad un morsetto rotante come il Leofoto RH-0, quest'affare diventa un Treppiedi con TESTA INTEGRATA. Non a caso Leofoto lo vende in "bundle" con il morsetto RH-0: sono furbi.

Culla di livellamento
Morsetto rotante RH-0
Morsetto RH-0 fissato alla culla
L'insieme Leofoto Ranger LS-223CEX con morsetto RH-0

Il treppiede mi è arrivato negli ultimi giorni di luglio 2024, appena in tempo per portarlo con me sulle montagne della Val Sesia. Il mio zaino pesa sempre un accidente, ma almeno il piccolo treppiedi non ingombra molto, lo infilo nella sua sacca e va accanto all'affusto del supertele di turno. La mia idea originale si è dimostrata corretta, nei fatti il Leofoto LS-223CEX mi ha permesso un appoggio sicuro e regolabile sulle rocce di granito delle alpi occidentali. L'insieme, fotocamera e telobiettivo, è decisamente stabile e ben gestibile, pur nei limiti di orientazione di beccheggio della culla che, non essendo una vera testa a sfera, sono piuttosto limitati. Si va a fine corsa molto facilmente, occorre un po' di pazienza, ma una volta trovato il giusto equilibrio si può fotografare. E' un bell'aiuto in queste circostanze.

Nikon Z9 con Nikon Z 800/6.3 PF On The Rocks
Questo treppiede si adatta benissimo a qualsiasi superficie ed incastro.
ed è molto robusto.

Ovviamente il Leofoto LS-223CEX è sempre un treppiede utilizzabile anche per riprese generiche. Abbinato ad una buona testa a sfera di dimensioni opportune, come la Leofoto LH-30, si comporta come un mini "Gitzo". Resta inteso che è con l'accoppiata RH-0 che l'arnese fa la differenza. Certamente occorre compensare il fatto che sia così corto corto, ma una balaustra un muretto, un qualcosa si trova quasi sempre ed allora, grazie di esistere.

Nikon Z7 II montata in verticale La foto realizzata con l'assetto qui di fianco
Cinghiale. PN Valgrande Cicogna (VB) - Agosto
Nikon Z9 ob Nikon Z 400/2.8 TC, Leofoto LX-223CEX con RH-0 
t=1/60 f/2.8, ISO12800
L'attrezzo che ha fotografato il cinghiale
Vario incredibile MaxiLoad



8sinn piastra Arca Swiss per teleobiettivi 
Da che mondo e mondo i piedazzi dei supertele di Nikon fanno letteralmente CAGARE. Non è un caso che ogni buon fotografo abbia dovuto industriarsi per trovare soluzioni di adattamento all'aggancio rapido Arca Swiss. Prima con le piastre Arca Swiss originali ci si tagliava le mani, quindi arrivò una ditta, la Wimberley, a produrre piastre strette e lunghe che non ostacolavano l'uso come maniglia. Poi si sveglio' la RRS che fece un passo in più, producendo una serie di piedi di sostituzione agli originali, nei quali era già intagliata la scanalatura a coda di rondine. Quindi arrivarono i cinesi. In tutto questo tempo, diciamo 4 lustri, l'unica costante erano gli zamponi cretini con cui Nikon attrezzava i suoi supertele. Così,al cambio Z, mi sono preparato a mettere le mani al portafogli. Purtroppo l'industria fotografica sta subendo un importante rallentamento, me ne sono accorto da tanti segnali, uno di questi è stato l'impossibilità di avere una qualche varietà nelle proposte di piedi sostitutivi dei tele Z (pure ai cinesi è venuto il braccino corto). 
Mmmmmm. 
Sono entrato in possesso del Nikon Z 800/6.3 già attrezzato con piede sostitutivo dotato di attacco Arca; un bel pezzo di alluminio cinese, ben rifinito ed anodizzato, dal profilo basso, ma onestamente sembra disegnato da un soldato russo nelle pause della contro offensiva di Kursk. A paragone il piede originale Nikon Z è molto più elegante, ben modellato, dispone di una guancetta gommata che ne fa un'ottima maniglia di trasporto. Gli manca solo ... la scanalatura Arca Swiss... maledetti.
Ma oggi c'è l'Internet, e con breve ricerca ho individuato un costruttore di piastre Arca Swiss estremamente sottili. Si chiama 8Sinn, è un'azienda specializzata in dispositivi di ancoraggio per riprese video, e propone una notevole quantità di accessori. Tra questi la Universal Arca Swiss Plate. L'ho presa, l'ho confrontata con la storica Wimberley P2 che da anni sorregge il Nikon AFs 200-200/4 VR II, e mi sono accorto che, beh, la bilancia non mente.

8Sinn Universal confronto con Wimberley P2
8Sinn Universal e Wimberley P2 lato inferiore
8Sinn Universal Wimberley P2
Confronto di piedi e di pesi

Piede Nikon Z + Wimberley P2
Piede Cinese
Piede Nikon Z + 8Sinn

La piastra 8Sinn sembra fatta apposta per i nuovi piedi Nikon Z. Le due viti di fissaggio la ancorano in modo robustissimo e la scarsa larghezza non altera il profilo delle zampe dei tele Nikon che rimangono ben sagomati ed utilizzabili come maniglie. Inoltre pesano solo 30g. Ma perchè ne parlo al plurale? Perchè ne ho prese 2. 

8Sinn su Nikon Z 800/6.3 e Z 400/2.8 TC