Sul crinale della Val Duggia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Val Duggia e la crisi di disidratazione.
Seguendo la statale 299 poi provinciale 105, rimanendo sulla sponda ovest del Sesia, dopo il Sessera, si incontra la valletta del Torrente Duggia. Per salire la valle si entra da Locarno seguendo direzione santuario di Roncaglio, quindi si procede su una strada molto stretta, ma asfaltata fino a Pra, oltre è terra battuta. Io mi sono fermato a Rola ma con un piccolo fuoristrada si può andare oltre. La strada di montagna, ampia e poco pendente, asserviva le minuscole cave marmoree ora non più sfruttate. La imbocco alle 14.30 circa e, superate le vecchie cave, mi ritrovo a percorrere il sentiero 729, invaso dalla vegetazione. Bene ho fatto a portare con me il segaccio serra-manico, mi aiuta a procedere. La calura di luglio è mitigata solo dall'ombra della foresta, risalgo veloce fino al ponte della Gula sul torrente Vazzosa, oltre inizia una bella faggeta che decisa si inerpica su per la valle. Dove il faggio cede alle betulle, il sentiero torna d essere una foresta. Voglio raggiungere il crinale e magari la miniera della Balma. Arrivo ai 1400m della colma che sono le 19.00, mi accontento, tiro il fiato e mi guardo intorno. Il mezzo litro di gatorade è finito da un pezzo e acqua qui intorno non ce n'è, prendo fiato e alle 19.30 ridiscendo di gran carriera. A metà della faggeta, a circa 150m di dislivello dal ponte della Gula, le gambe mi tremano come canne. Non è fatica, sto bene ho fiato, ma le gambe non le tengo. Ho sete, tanta, manca ancora qualche decina di metri all'acqua del torrente Vazzosa. Ho la nausea, una forte sgradevole nausea, mai provato niente del genere. Non basta: dei crampi tremendi all'interno coscia quasi mi paralizzano. Sono a 5 metri dall'acqua e mi sembra non poterci arrivare. Ancora uno sforzo e scarico lo zaino sui sassi, resto bocconi su un masso a bocca aperta, ansimo come un mantice. Tiro fuori la bottiglia la immergo nel torrente e bevo, finalmente. In 15 minuti sono come nuovo (+ o -) riparto ed alle 21.00 apro il portellone dell'auto. E' stata una crisi di disidratazione, la prima volta che mi capita. Spero anche l'ultima.
Seguendo la statale 299 poi provinciale 105, rimanendo sulla sponda ovest del Sesia, dopo il Sessera, si incontra la valletta del Torrente Duggia. Per salire la valle si entra da Locarno seguendo direzione santuario di Roncaglio, quindi si procede su una strada molto stretta, ma asfaltata fino a Pra, oltre è terra battuta. Io mi sono fermato a Rola ma con un piccolo fuoristrada si può andare oltre. La strada di montagna, ampia e poco pendente, asserviva le minuscole cave marmoree ora non più sfruttate. La imbocco alle 14.30 circa e, superate le vecchie cave, mi ritrovo a percorrere il sentiero 729, invaso dalla vegetazione. Bene ho fatto a portare con me il segaccio serra-manico, mi aiuta a procedere. La calura di luglio è mitigata solo dall'ombra della foresta, risalgo veloce fino al ponte della Gula sul torrente Vazzosa, oltre inizia una bella faggeta che decisa si inerpica su per la valle. Dove il faggio cede alle betulle, il sentiero torna d essere una foresta. Voglio raggiungere il crinale e magari la miniera della Balma. Arrivo ai 1400m della colma che sono le 19.00, mi accontento, tiro il fiato e mi guardo intorno. Il mezzo litro di gatorade è finito da un pezzo e acqua qui intorno non ce n'è, prendo fiato e alle 19.30 ridiscendo di gran carriera. A metà della faggeta, a circa 150m di dislivello dal ponte della Gula, le gambe mi tremano come canne. Non è fatica, sto bene ho fiato, ma le gambe non le tengo. Ho sete, tanta, manca ancora qualche decina di metri all'acqua del torrente Vazzosa. Ho la nausea, una forte sgradevole nausea, mai provato niente del genere. Non basta: dei crampi tremendi all'interno coscia quasi mi paralizzano. Sono a 5 metri dall'acqua e mi sembra non poterci arrivare. Ancora uno sforzo e scarico lo zaino sui sassi, resto bocconi su un masso a bocca aperta, ansimo come un mantice. Tiro fuori la bottiglia la immergo nel torrente e bevo, finalmente. In 15 minuti sono come nuovo (+ o -) riparto ed alle 21.00 apro il portellone dell'auto. E' stata una crisi di disidratazione, la prima volta che mi capita. Spero anche l'ultima.
Mulattiera comoda da Rola verso l'alta Val Duggia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Ok, la strada non c'è più. Sentiero (tracce). Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Seguire sentiero 729. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Lungo il 729. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Resti dell'abitato Or dal Bus. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Sorgente dell'alpe Lumaca.Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Acqua della fonte Lumaca: E' IMPORTANTE (!!). Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Il sentiero in frazione la Lama è un boulevard. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Passaggio obbligato: il ponte della Gula. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Rio Vazzosa dal ponte della Gula. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Effimera del torrente Vazzosa. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Fiore di Budleia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Il Bec d'Ovaga visto dal crinale nord della Val Duggia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Guardo meglio: c'è un rifugio al Bec d'Ovaga. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Aeroplano vola alto e se ne va. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Bec d'Ovaga e rifugio Spanna Osella.
Visto e piaciuto, ci voglio andare. Come per la via della val Duggia, risalgo la statale 299 e la provinciale 105 riva occidentale Sesia, ma questa volta proseguo fino a Crevola. Da qui seguo per Parone per deviare, dopo le Piane, per Alpe Narpone dove lascio l'auto alle 13.30. Da qui parte una strada in terra battuta molto lunga, la seguo tutta fino all'alpe Campo dove si stacca il sentiero 605. Questa volta ho 2 bottiglie di gatorade e le gestisco bene. La prima finisce all'Alpe Campo 1222m, la seconda termina in vetta al rifugio Spanna Osella 1623m. Il caldo è una brutta bestia, tolgo la maglietta e la strizzo prima di appenderla ad asciugare sui fili stendipanni del rifugio. Qui, su questo tetto della bassa val Sesia, l'aria è sufficientemente fresca, ne approfitto per fare un pisolino nell'ombra del rifugio; sono in mutande perché ho steso anche le braghe. La salita al Bec d'Ovaga chiede altri 30 metri di cammino veloce, il panorama da qui è notevole. Vedo il crinale della val Duggia dove mi son fermato due settimane prima. Rimango in vetta fino alle 19.00 e poi giù a rotta di collo. La discesa è molto rapida, i quaranta tornanti del sentiero serpentino corrono via. Arrivo al rio del Campo con il corretto tempismo per reidratare. Nonostante il caldo e la sudata epica niente nausea e crampi di due settimane prima.
Visto e piaciuto, ci voglio andare. Come per la via della val Duggia, risalgo la statale 299 e la provinciale 105 riva occidentale Sesia, ma questa volta proseguo fino a Crevola. Da qui seguo per Parone per deviare, dopo le Piane, per Alpe Narpone dove lascio l'auto alle 13.30. Da qui parte una strada in terra battuta molto lunga, la seguo tutta fino all'alpe Campo dove si stacca il sentiero 605. Questa volta ho 2 bottiglie di gatorade e le gestisco bene. La prima finisce all'Alpe Campo 1222m, la seconda termina in vetta al rifugio Spanna Osella 1623m. Il caldo è una brutta bestia, tolgo la maglietta e la strizzo prima di appenderla ad asciugare sui fili stendipanni del rifugio. Qui, su questo tetto della bassa val Sesia, l'aria è sufficientemente fresca, ne approfitto per fare un pisolino nell'ombra del rifugio; sono in mutande perché ho steso anche le braghe. La salita al Bec d'Ovaga chiede altri 30 metri di cammino veloce, il panorama da qui è notevole. Vedo il crinale della val Duggia dove mi son fermato due settimane prima. Rimango in vetta fino alle 19.00 e poi giù a rotta di collo. La discesa è molto rapida, i quaranta tornanti del sentiero serpentino corrono via. Arrivo al rio del Campo con il corretto tempismo per reidratare. Nonostante il caldo e la sudata epica niente nausea e crampi di due settimane prima.
Alpe Campo, c**o mancano 600m per il Bec d'Ovaga. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Rio del Campo. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Questa è l'ultima acqua: approfittare. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Alpe Volpera 1130m, non cercarlo, sulla mappa non c'è. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Alpe del Pastore 1222m. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Cappella dell'Alpe del Pastore. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Rifugio Spanna Osella 1623m. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Rifugio Spanna Osella 1623m.Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Rifugio Spanna Osella 1623m. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
La Val Sesia dalRifugio Spanna Osella 1623m. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
La teleferica di servizio al rifugio Spanna Osella. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
La Val Duggia con la cresta che avevo raggiunto due settimane prima. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Epilobio Rifugio Spanna Osella 1623m. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
I boschi sottostanti al Rifugio Spanna Osella.Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Veduta di Varallo dal Rifugio Spanna Osella. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon AF-s 300/4 PF + FTZ2. |
Il Sacro Monte di Varallo dal Rifugio Spanna Osella. Valrallo (VC) - Luglio. Nikon Z9 ob. Nikon Z 800/6.3 S. |
La' in fondo il Monte Rosa come si vede dal Bec d'Ovaga. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
La vetta del Bec d'OvagaVarallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Bec d'Ovaga, Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Dal Bec d'Ovaga, il Rifugio Spanna Osella con vista di Quarona, monte Fenera e Borgosesia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Le creste della Val Sesia e convalli dal Bec d'Ovaga.Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Dal Rifugio Spanna Osella, fiori gialli e val Duggia. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Baita di alpeggio. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Prati di bassa quota sulla via del rientro. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Teleferica di servizio. Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |
Il disbosco è servito (dalla teleferica). Varallo (VC) - Luglio. Nikon Z7II ob. Nikon Z 24-70/4 S. |