Almeno, spero. Spero che non si vada incontro ad altri intoppi scellerati, ho finito le energie, ed ora vogliamo solo tornare alla normalità. Del resto a star "sospesi" per molto tempo, alla lunga, ci si stanca.
Attaccati a sta palma. PN Cahuita, Caribe Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSM. |
In tempi da record, lavorando in sinergia con la Questura della nostra città, l'Ambasciata Italiana ci ha rilasciato i passaporti temporanei (validità un anno: fine mai). Dobbiamo ringraziare la tempestività degli uffici dell'Ambasciata Italiana qui in Costa Rica e, in modo particolare, il Dottor Bacci che nel momento peggiore ci ha detto quelle due o tre parole utili che ci hanno scosso dallo stato di sconforto nel quale eravamo piombati. Grazie dunque di cuore a tutto il personale di questa Ambasciata, il cui lavoro rapido e preciso ci ha consentito di rientrare nella norma. Non riesco a spiegare la sicurezza che ci dà ora questo libretto amaranto.
Los Documentos! PN Carara, Tarcoles, Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSM. |
In questi giorni, dopo il furto e la cattività San Joesana, abbian vagato per questo splendido paese. Siamo scesi nella calura densa e umida del Caribe per poi risalire fino ai 3000 e oltre metri del Cerro de la Muerte. Quindi siam tornati all'afa tropicale per un solo giorno, sulla costa pacifica, tra mangrovie e coccodrilli.
Nelle nebbie dei 2500m delle montagne Costaricane. PN de los Quetzales, Cartago Costa Rica - Agosto. Nikon D3, ob Nikon AF-S 200-400/4 VR II G, hands hold. |
Ci son 2 coccodrilli ... no no, mi sa che son più di una dozzina. PN Carara, Tarcoles Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSM. |
Nel nostro pellegrinaggio (nel caso parola quantomai appropriata) abbiamo un po' perso il senso della vacanza in quanto tale. Ormai quel gusto per l'esplorazione, la gioia della sorpresa, la voglia di cercare ciò che maggiormente stupisce, si è inquinato fino quasi a spegnersi (quasi perché qui francamente c'è l'iradiddio da vedere). Tra un rovescio temporalesco e un sole che martella duro, il nostro viaggio si è trasformato in una lista di cose da fare e da vedere. Un peccato. Forse tra sei o otto mesi, quando avremo metabolizzato meglio la faccenda, forse allora nel rivedere le nostre foto tornerà lo spirito giusto, quello che ci spinge a ficcanasare qui e là, che ci guida oltre le colline, di là del mare o solo fuori dell'uscio di casa. Staremo a vedere.
Mezzo dentro mezzo fuori. Cahuita, Caribe, Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSM, Housing Sea&Sea MDX-D300 dome 9"+ER40 |
Per ora siamo ancora qui nella bolgia di San Josè, paese pittoresco, ma un po' troppo caotico per il mio gusto. Del resto un abitato molto denso, altrettanto esteso, assai trafficato e SENZA INDICAZIONI STRADALI, onestamente non può che far uscir di senno il povero viandante straniero che ha l'impertinenza di affrontarlo in automobile. Ultima notte, tracce di notte perché la sveglia è alle 3.15, presso la pensione Bunker Santa Maria Inn. Un ritorno a luoghi noti. Noti e sicuri, anzi, blindati.
Per le calli di San Josè. Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSM. |
Pensione blindata. Alajuela, Costa Rica - Agosto. Nikon D300, ob. Sigma DC 8-16/4.5-5.6 HSMa |
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Epilogo.
A casa ci siamo arrivati. Salvi. Ma stamane la sfiga si è concentrata dando l'ultima sferzata di coda di ramarro, sottile ma tagliente. All'aeroporto di Malpensa ho dovuto scammellarmi i bagagli a forza di braccia, perché di monete da 2 euro non ne abbiamo (e cosa faccio cambio 100 dollari??). Ma gli scarponi non erano allacciati bene e nel camminare, trasportando cotanto carico, i lacci si sono impigliati tra loro bloccandomi il passo. Son così piombato a faccia in giù sul pavimento del ritiro bagagli procurandomi un bel bozzo al capoccione e un livido tumefatto al ginocchio destro. Basta? No. A casa ho svuotato le borse e, sorpresona della fine vacanza:
A casa ci siamo arrivati. Salvi. Ma stamane la sfiga si è concentrata dando l'ultima sferzata di coda di ramarro, sottile ma tagliente. All'aeroporto di Malpensa ho dovuto scammellarmi i bagagli a forza di braccia, perché di monete da 2 euro non ne abbiamo (e cosa faccio cambio 100 dollari??). Ma gli scarponi non erano allacciati bene e nel camminare, trasportando cotanto carico, i lacci si sono impigliati tra loro bloccandomi il passo. Son così piombato a faccia in giù sul pavimento del ritiro bagagli procurandomi un bel bozzo al capoccione e un livido tumefatto al ginocchio destro. Basta? No. A casa ho svuotato le borse e, sorpresona della fine vacanza:
Un'altra bella sorpresa, proprio mi mancava |
Che dire, non ci stessi attento. Non basta l'imbottitura doppia in neoprene, no, lo zaino che era sempre chiuso, nemmeno. In tutto questo non trovo più il Bancomat che avevo PRUDENTEMETE lasciato qui a casa. Un bel rientro, lieto e sereno. Bames arrivo, appena ho un foglio per poter guidare, arrivo con la mia D3 ciancicata.