Come centinaia di migliaia di lavoratori mi tocca percorrere quasi 100 km al giorno per andare e tornare dal lavoro. Come i più sfortunati, nella moltitudine di pendolari, non ho mezzi pubblici di trasporto su cui contare, ma solo la mia piccola e preziosa utilitaria (a metano).
Sulla circonvallazione di Novara - Luglio. Nikon D3 ob. Nikon AFs 17-35/2.8 ED |
In effetti può apparire strano che, pur vivendo in un'area metropolitana delle più "frizzanti" d'Italia, non possa ricorrere ad alcuna linea di autobus, o tram, o treno per recarmi in ufficio. Ad essere sinceri un'opportunità l'avrei anche, ma il tempo richiesto per tre cambi di mezzi porterebbe il già oneroso investimento orario a livelli deprimenti, perché se al giorno due ore abbondanti sono abbastanza, 4-5 raggiungono e superano la soglia dell'insostenibile. Così tutte le mattine giro la chiave nel quadro dell'automobile e parto seguendo una pista consumata, scolpita nella mia memoria, un solco inciso, una sorta di binario in cui le gomme della Panda entrano e non deviano più, fino alla destinazione. Oramai è routine, e non mi pesa molto, ad esclusione della stagione del solleone durante la quale il sedile diventa un sudario, oppure nei giorni di nebbia - fortunatamente sempre più rari - nei quali guidare è oggettivamente faticoso. Per il resto, pioggia, vento, neve e sole, fuori sul parabrezza, sono solo il segno delle stagioni che cambiano.
Fioritura del Sakura di via Marconi, Novara - Marzo. Nikon D3 ob. Nikon AFs 17-35/2.8 ED |
[1] Pullus di Ballerina Bianca Abbiategrasso (MI) - Aprile; [2] Aironi
cenerini Novara - Giugno. Nikon D3, ob Nikon AFs 600/4 VR G |
Stoccaccio greggio, San Martino di Trecate (NO) - Marzo. Nikon D700 ob. Nikon AFs 50/1.4 G |
Pioppi lungo la via per Gaggiano, Cisliano (MI) - Maggio. Nikon D800 ob. Nikon AFs 24-70/2.8 ED G |
Corso della Vittorie, Novara - Dicembre. Nikon D3, ob. Nikon AFs 17-35/2.8 ED |
Una fotocamera di solito la porto sempre appresso perché nel viaggio, pur di routine, c'è sempre qualcosa di interessante da vedere e da indagare. Occorre essere veloci, il traffico qui non ha pazienza, allora scatto al volo, dal finestrino abbassato, talvolta senza inquadrare puntando a "traguardo". Certo, così è difficile produrre capolavori, ma a riguardarle, quelle immagini, spesso rivelano sorprese, dettagli che non avevo scorto nel veloce colpo d'occhio. Altre volte posso scendere dall'auto e dedicare qualche minuto di tempo all'inquadratura, va comunque detto che fermare la vettura a bordo strada non è affatto banale; dietro segue sempre un pendolare come me, uno che ha poco tempo per le altre faccende (famiglia, spesa, assicurazione, banca, tasse) e come me ha una fretta del diavolo di arrivare a casa o di recarsi in ufficio. Insomma. la storia di queste foto è storia di Fretta, fretta indiavolata, tanto che, quando le riguardo, mi torna un po' d'ansia.
Basta, adesso vado che è tardi.
Basta, adesso vado che è tardi.